Il magnifico viaggio - volume 3

proprietà erano intenti a migliorare le coltivazioni e a farle fruttare), e l artificiosa esistenza delle classi agiate. Il raccordo con l inizio del poemetto è riscontrabile anche negli accenni al sonno pesante dei lavoratori stanchi, cui fa da contrasto la vivacità degli aristocratici, che, rimasti oziosi tutto il giorno, si dedicano ora febbrilmente ai piaceri notturni. Le suggestioni sepolcrali Le scelte stilistiche L esordio della Notte inaugura la sezione conclusiva del poemetto, in cui la critica ha visto, alternativamente, un affievolirsi dell ispirazione poetica di Parini, oppure, al contrario, un nuovo e inedito afflato sperimentale. Di certo si tratta della parte più dissimile dal resto del Giorno, come si nota già in questo brano iniziale. Nella sequenza dei vv. 4-29, in particolare, la suggestiva descrizione delle tenebre medievali è costruita secondo il gusto sepolcrale che proprio alla fine del Settecento si diffonde in Europa come espressione della sensibilità preromantica (il poeta Giosuè Carducci parlerà, a proposito di questi versi, di «vero presentimento del Romanticismo ): in tale direzione vanno alcuni dettagli visivi, come la Terribil ombra che giganteggiando si vedea salire (vv. 10-11), l alte torri / di teschi antiqui seminate al piede (vv. 12-13), l aere / orribilmente tacito ed opaco (vv. 19-20). Non manca il riferimento agli uccelli notturni, upupe e gufi e mostri avversi al sole (v. 14), che la tradizione reputava di malaugurio e che erano una presenza tipica della poesia sepolcrale, al pari delle pallide fantasime (v. 25), che emettono lugubri lamenti cui i cani rispondono ululando (vv. 27-29). Significativi al fine della resa complessiva di un atmosfera inquietante e orrorifica sono anche alcune peculiarità foniche, come il fitto alternarsi delle u e delle o ai vv. 26-29 (lungo le mura de i deserti tetti / spargean lungo acutissimo lamento, / cui di lontano per lo vasto buio / i cani rispondevano ululando), che sembra riprodurre un eco onomatopeica del lamento spettrale e dell ululato dei cani. Con questa parte cupa e tetra contrastano i vv. 39-54, nei quali si descrive con vivacità di immagini lo splendore delle feste dei ricchi, in cui tutto, compresa la luce, è artificiale. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 6 1 Quali sensazioni generava, nei tempi antichi, la notte? 2 Qual è l unica presenza umana nella descrizione della notte antica? 3 In che senso il poeta sembra qui apprezzare gli antenati del giovin signore? ANALIZZARE 4 Quali sono gli elementi orrorifici contenuti nel brano? 5 Elenca i termini presenti nel testo riferibili agli opposti campi semantici del buio e della luce. Tra questi ultimi distingui poi quelli inerenti alla luce naturale e quelli relativi alla luce artificiale. Buio Luce naturale Luce artificiale a una sineddoche. b un onomatopea. c una metonimia. d un ipallage. INTERPRETARE 7 Sulla base di quali elementi possiamo ritenere che ai vv. 4-29 il poeta, parlando genericamente di un passato remoto, alluda in realtà al Medioevo? 8 Che cosa ti sembra voler dimostrare l autore attraverso la contrapposizione delle due scene della notte antica e di quella moderna? SCRIVERE PER... DESCRIVERE 9 520 / IL SETTECENTO Al v. 26 deserti tetti è Descrivi brevemente (in circa 20 righe) una notte urbana dei giorni nostri in contrapposizione con una notte rurale.

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento