Il magnifico viaggio - volume 3

Marinisti e classicisti: una divisione schematica superata Riconducendo la diatriba tra marinisti e antimarinisti a invidie e rivalità personali più che a reali differenze di poetica, negli anni più recenti la critica ha messo in discussione le categorie schematiche con cui da lungo tempo venivano classificati i verseggiatori secenteschi: da una parte l affollata galleria degli imitatori di Marino, e dall altra la più esigua pattuglia dei suoi antagonisti, inclini a recuperare modi e stilemi più sorvegliati e di impronta classicistica. Anche questi ultimi, infatti, pur tendendo a un arte più sobria e misurata, concepiscono la poesia innanzitutto come diletto, e ricercano nei propri versi la varietà e la novità, sia nel repertorio delle immagini sia nelle scelte metriche. La linea di frontiera tra i due schieramenti è dunque sottile, e non mancano esponenti dell una e dell altra maniera disposti a sconfinare nel campo avverso. Sulle tracce di Marino L influenza di Marino è visibile nella gran parte dei poeti del tempo: alcuni la riconoscono apertamente, altri la negano (o la rifiutano programmaticamente). Tra gli epigoni dichiarati di Marino vanno ricordati Claudio Achillini (1574-1640), che esaspera in particolare l uso della metafora; Girolamo Preti (1582-1626), che insiste sugli aspetti più voluttuosi; Girolamo Fontanella (1612 ca - 1644), specialista nell applicare le stravaganze del concettismo agli elementi del paesaggio; Giuseppe Artale (1628-1679), maestro dell arguzia e dell iperbole; e soprattutto Ciro di Pers (1599-1663), che alle ingegnosità di Marino aggiunge un innata predisposizione alla malinconia. Tra Barocco e classicismo Alla magniloquenza barocca si oppongono i fautori di un recupero della tradizione classica: i più importanti tra questi sono Gabriello Chiabrera (1552-1638) e Fulvio Testi (1593-1646). Essi guardano alla tradizione antica non come a un serbatoio di immagini e idee poetiche a cui attingere con arbitraria libertà, ma come a un modello formale di maggiore semplicità e razionalità. In quest ottica, costituiscono un anticipazione di quelle istanze di ordine e di armonia (si parlerà, come vedremo, di buon gusto ) destinate ad affermarsi già alla fine del secolo con l esperienza letteraria dell Arcadia. Testo PLUS Belle rose porporine (G. Chiabrera) POESIA BAROCCA TEMI E CARATTERI poetica della meraviglia valorizzazione della fantasia e dell ingegno (concettismo) soggetti singolari e accostamenti arditi estetica del brutto ricerca dell artificio e della stravaganza STILE PROTAGONISTI tendenza al frammento e alla disomogeneità uso di linguaggi settoriali metafore e analogie Giovan Battista Marino Ciro di Pers Giuseppe Artale Panfilo Nuvolone, Natura morta, 1620. Collezione privata. LA CORRENTE / LA POESIA BAROCCA / 45

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento