Il magnifico viaggio - volume 3

ARLECCHINO SERVITORE D I D U E PA D R O N I Una delle prime commedie di Goldoni ha per protagonista Arlecchino, una delle maschere più vivaci e caratteristiche della commedia dell arte. Giacca e pantaloni aderenti, tappezzati di triangoli rossi, verdi, gialli e azzurri disposti a losanghe, Arlecchino raffigura il servo ignorante e astuto, sempre affamato. Parla un linguaggio licenzioso e rudemente espressivo, che con il tempo si è fatto più castigato. Nella sua produzione successiva, però, Goldoni abbandonerà progressivamente le maschere a favore di personaggi meno stereotipati e dotati di maggiore spessore psicologico. Maurice Sand, Arlecchino, 1860. Venezia, Casa di Carlo Goldoni. te, nel 1745 Goldoni porta a termine Arlecchino servitore di due padroni , che riscuote grande suc cesso al teatro San Samuele di Venezia. Nel 1747, a Livorno, avviene un incontro decisivo per la sua carriera: il capocomico Girolamo Medebach gli propone di tornare a Venezia per lavorare con lui. Goldoni accetta: lascia definitivamente l avvocatura e firma con l impresario un contratto di durata quadriennale, in cui si impegna a fornire otto commedie all anno da mettere in scena al teatro Sant Angelo. Tra il 1748 e il 1749 vengono rappresentate, tra le altre, La vedova scaltra (1748), La putta onorata (1748), La famiglia dell antiquario (1749). Non mancano momenti di crisi, dovuti ad alcuni insuccessi e alla concorrenza di altri autori, primo fra tutti Pietro Chiari (1712-1785), che è al servizio di un altro teatro veneziano, il San Samuele. Goldoni riesce tuttavia a mantenere il suo pubblico, nella stagione 1750-1751, annunciando la composizione di ben sedici nuove commedie, alcune delle quali costituiranno i più importanti frutti della sua arte: Il teatro comico, La bottega del caffè, I pettegolezzi delle donne. Intanto, però, malgrado la soddisfazione degli spettatori, si incrinano i rapporti con Medebach, che non solo esclude Goldoni dai guadagni di questa produzione supplementare, ma si oppone anche alla pubblicazione delle commedie da parte dell autore, ritenendosene il proprietario e autorizzandone la prima edizione a stampa presso l editore veneziano Giuseppe Bettinelli, nel 1750. Scaduto l impegno con Medebach, nel 1753 Goldoni stipula un contratto con il nobile Antonio Vendramin, 388 / IL SETTECENTO proprietario del teatro San Luca, impegnandosi anche in questo caso a scrivere otto commedie all anno, a condizioni più favorevoli quanto a libertà d azione e compensi, ma meno soddisfacenti per la qualità della compagnia. Per attirarsi i favori del pubblico, l autore compone anche alcune commedie di ambientazione esotica, che rispondono a una moda del momento. Le gratificazioni ottenute in vari teatri d Italia sono periodicamente turbate dalla depressione che perseguita Goldoni da quando è ragazzo: «Per natura ero allegro, ma, fin dall infanzia, andavo soggetto a certi vapori ipocondriaci e malinconici che offuscavano il mio spirito . Aver riunito nella propria casa la madre, il fratello vedovo e i nipoti non allevia le sue sofferenze: «I miei vapori mi attaccarono più violentemente del solito. La nuova famiglia che ospitavo in casa mia mi rendeva indispensabile più che mai la salute, e la paura di perderla accresceva il mio male. I miei attacchi erano fisici oltre che psicologici; a volte un eccessiva esaltazione mi scaldava la mente, a volte l apprensione mi disturbava l equilibrio fisico; lo spirito è così strettamente legato al corpo che, senza la ragione, la quale è propria dell anima immortale, noi non saremmo altro che macchine . La sua opera continua comunque a essere apprezzata. Nel 1756 è insignito dal duca di Parma del titolo di marchese di Felino e gli vengono commissionate tre commedie, grazie alle quali ottiene anche una pensione annua. Più tardi, a Roma, viene accolto con molti onori presso la curia pontificia ed è ricevuto in udienza da papa Clemente XIII.

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento