Il magnifico viaggio - volume 3

45 50 del governo perché non sia sempre fino ai più remoti secoli della pubblica felicità un campo sterile, e solo coltivato qua e là da pochi saggi.19 Un grand uomo, che illumina l umanità che lo perseguita,20 ha fatto vedere in dettaglio quali sieno le principali massime di educazione veramente utile agli uomini, cioè consistere meno in una sterile moltitudine di oggetti21 che nella scelta e precisione di essi, nel sostituire gli originali alle copie nei fenomeni sì morali che fisici che il caso o l industria22 presenta ai novelli23 animi dei giovani, nello spingere alla virtù per la facile strada del sentimento, e nel deviarli dal male per la infallibile della necessità e dell inconveniente,24 e non colla incerta del comando, che non ottiene che una simulata e momentanea ubbidienza. 19 che tiene saggi: «che è troppo le- gato alla natura del governo perché possa essere esaurientemente trattato prima dell avvento di un governo davvero illuminato; fino ad allora l educazione è un campo sterile, coltivato da pochi uomini eccezionali (Marchese-Grillini). 20 grand uomo perseguita: si riferisce a Jean-Jacques Rousseau, perseguitato ed esule per motivi politici. 21 oggetti: materie di studio. 22 industria: operosità. 23 novelli: freschi. 24 per la infallibile della necessità e del l inconveniente: per la strada (il sostantivo è qui sottinteso, come anche subito dopo: colla incerta del comando) che mostra ciò che è necessario e ciò che è dannoso (inconveniente). DENTRO IL TESTO La complessità del reale I contenuti tematici L approccio di Beccaria parte sempre da un osservazione diretta e pratica della realtà, anziché da una visione idealizzante o utopica: di fronte alla complessità e al disordine che caratterizzano le passioni degli esseri umani (nelle infinite ed oppostissime attrazioni del piacere e del dolore, r. 9), il legislatore non può avere la pretesa di codificare e di normare nei minimi dettagli i comportamenti dei singoli, vietando ogni azione potenzialmente pericolosa o dannosa per il corpo sociale, poiché quest ultimo non costituisce affatto un ordine geometrico (rr. 6-7) che renda prevedibile il suo evolversi. Al contrario, se un simile tentativo riuscisse, il suo effetto sarebbe quello di negare la stessa natura umana (privare l uomo dell uso de suoi sensi, rr. 15-16). L autore, d altra parte, sostiene che spesso l affastellamento di leggi e norme irrazionali nasconde la volontà dei potenti di proteggere i propri privilegi di classe (La maggior parte delle leggi non sono che privilegi, cioè un tributo di tutti al comodo di alcuni pochi, rr. 20-21). Una proposta razionale La ricetta beccariana per la prevenzione dei delitti è precisa e fondata su saldi presupposti razionali: occorrono leggi chiare e semplici (r. 22), tese a proteggere non gli interessi particolari di una classe o di un gruppo specifico, ma la libertà di tutti gli individui (Fate che le leggi favoriscano meno le classi degli uomini che gli uomini stessi, r. 25). Soltanto la legge deve suscitare timore nei cittadini, perché quando si teme un individuo particolare, sia pure il più potente della nazione, si entra nel regno dell arbitrio. Ma la mancanza di libertà e l incertezza delle leggi (r. 33) determinano la corruzione morale della società, anticamera dei comportamenti criminali. Un educazione persuasiva Fondamentale per la creazione dello spirito civile di un popolo è l educazione (par. 45), giacché essa pone le premesse per l azione del legislatore. Beccaria mutua dal filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau e dal suo romanzo pedagogico Emilio (1762), in cui si descrive l autoeducazione del protagonista a contatto con la natura l idea che nella vita di un popolo, come in quella di un individuo, nessun insegnamento potrà mai veramente radicarsi e incidere sui comportamenti se ha la pretesa di affermarsi attraverso la strada incerta del comando (r. 53): l autoritarismo è capace infatti di ottenere soltanto un ubbidienza simulata e momentanea (r. 54). Molto più efficace nel volgere i giovani al bene è il sentimento (r. 52), cioè l insieme delle passioni e dei desideri che rappresentano la via maestra con cui l essere umano esprime la propria vitalità; affinché non si rivolga al male, però, esso va disciplinato con lo strumento della ragione e, appunto, dell educazione. L AUTORE / CESARE BECCARIA / 377

Il magnifico viaggio - volume 3
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Il Seicento e il Settecento