Il magnifico viaggio - volume 3

105 110 115 120 125 130 135 140 145 150 ma sarebbe rotolata a terra facendo gran frastuono. Quanto alle armi, ogni sera le ritiravo al completo e le tenevo accanto a me. Nondimeno queste precauzioni si sarebbero rivelate superflue. Mai un uomo ebbe un servo fedele, schietto e affezionato quanto lo fu Venerdì, senza collere, rancori o maligni sotterfugi, sempre riconoscente e premuroso, legato a me da sentimenti filiali. Sono certo che avrebbe dato la vita per salvare la mia se fosse stato necessario. Di tutto questo egli mi diede molte prove che valsero a dissipare ogni mio dubbio sul suo conto; sicché, per quanto lo riguardava, non avevo bisogno di prendere alcuna precauzione onde tutelare la mia incolumità. Ciò mi offrì sovente il destro di osservare con meraviglia che, pur essendo piaciuto a Dio nella Sua Provvidenza, e nel governare le opere delle Sue stesse mani, di privare una parte così grande delle Sue creature, in questo mondo, del miglior uso a cui le loro facoltà ed energie spirituali sono destinate, tuttavia Egli ha accordato loro le stesse capacità, la stessa ragione, gli stessi affetti, gli stessi sentimenti di gentilezza e di gratitudine, la stessa veemente ribellione ai torti subiti, lo stesso senso di riconoscenza, di sincerità, di fedeltà e la stessa facoltà di fare ed elargire il bene ch Egli ha concesso a noi. E quando a Lui piace di offrirgli l occasione di esercitare tali virtù, queste creature rispondono al Suo appello quanto noi, anzi, sono più pronte di noi ad applicarle al giusto scopo per il quale ci sono state donate. Ed io ero assalito, a volte, da un profondo senso di malinconia, al pensiero dell uso meschino che noi facciamo di codesti doni, a mano a mano che se ne presenta l occasione, quantunque simili qualità traggano vivida luce in noi dallo Spirito divino che ci guida e ammaestra, e dalla cognizione della Sua parola che si aggiunge alla nostra intelligenza. E mi chiedevo perché Dio avesse voluto celare la stessa conoscenza redentrice a tanti milioni di anime, le quali, in base al giudizio offertomi da questo povero selvaggio, ne avrebbero fatto un uso molto migliore del nostro. Da queste considerazioni mi lasciavo indurre, talvolta, a invadere il campo della potenza sovrana di Dio, fino ad obiettare alla giustizia di un ordinamento così arbitrario, da negare la luce ad alcuni e concederla ad altri, aspettandosi peraltro la stessa osservanza dei doveri dagli uni come dagli altri. Ma poi mettevo a tacere questa voce interiore e frenavo il corso di siffatti pensieri con la seguente riflessione: prima di tutto noi non sappiamo per quali ragioni di fatto e di diritto tali uomini abbiano dovuto patire codesta condanna; ma sappiamo che Dio, per necessità e a causa della Sua essenza infinitamente santa e giusta, non può essere altrimenti; per cui era impossibile che, se costoro erano tutti condannati a soffrire l ignoranza di Lui, ciò non fosse a causa di un peccato commesso contro quella Verità che, come affermano le Scritture, è legge anche per loro, e in base a norme che la loro stessa coscienza riconosceva per giuste, pur essendo fondate su principi a noi occulti; in secondo luogo riflettei che, se tutti noi siamo soltanto creta affidata alle mani del Vasaio, nessun vaso ha il diritto di chiederGli: «Perché mi hai dato questa foggia? Ma ora torniamo al mio compagno. Ero molto soddisfatto di lui e mi feci un dovere d insegnargli tutto ciò che poteva tornare opportuno per renderlo utile, capace e in condizione d essermi di appoggio; ma soprattutto d insegnargli a parlare, e a capire quello che gli dicevo. Era lo scolaro più intelligente che sia mai esistito; e per giunta sempre così allegro, così diligente in qualsiasi circostanza, così contento quando mi capiva o riusciva a farsi capire da me, che davvero era molto piacevole parlare con lui. Pertanto la mia vita cominciava ad essere veramente se- IL GENERE / IL ROMANZO EUROPEO DEL SETTECENTO / 327

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento