T5 - Per il giorno onomastico della mia donna Teresa Pikler

A una disposizione classicistica rimanda inoltre, in generale, il trattamento antirealisti co dei particolari descrittivi, consono a una poesia elevata. La tendenza a evitare termini troppo concreti si traduce nell uso di latinismi (procella, v. 3; deserte, v. 8; amica nel sen so di amante , v. 17; Già nel significato di ormai , v. 31), metafore (i campi del cielo, v. 7; luci per occhi , v. 20), metonimie (piume per letto , v. 4) e sineddochi (fronte per vol to , v. 15; ciglia per occhi , v. 33). Nella visione di Monti, del resto, il ricorso ai latinismi rappresenta un dato costitutivo della lingua italiana, e Leopardi, nel suo Zibaldone, porrà l eleganza montiana proprio in relazione all impiego di «acconce parole latine destrissi mamente, disinvoltamente e morbidamente insinuate nella composizione . 5. Individua altri esempi di aggettivo preposto al nome a cui si riferisce: quale differenza c è rispetto all utilizzo dell ordine normale? 6. Rintraccia nel testo almeno tre esempi di latinismi. Un modello per Leopardi Questa lirica conferma quanto detto a proposito del ruolo storico di Monti come poeta di transizione tra il vecchio e il nuovo. Si trova un eco del primo verso, per esempio, nell a pertura della Sera del dì di festa di Leopardi: «Dolce e chiara è la notte e senza vento . Leopardi riprenderà anche il sintagma nominale vaghe stelle del v. 9 nell incipit delle sue Ricordanze («Vaghe stelle dell Orsa ), mentre l incalzante serie di interrogative dei vv. 25 28 tornerà nella sintassi leopardiana nella strofa finale di A Silvia: «Questo è quel mondo? questi / i diletti, l amor, l opre, gli eventi / onde cotanto ragionammo insieme? / Questa la sorte dell umane genti? (vv. 5659). 7. Secondo Leopardi sono parole poeticissime quelle che rimandano a una sensazione di vago e indefinito : rintracciane alcune nel testo. / T5 / Per il giorno onomastico della mia donna Teresa Pikler Vincenzo Monti / Il dolore della separazione e la consolazione della fede / Composta nell autunno del 1826 per essere letta il 15 ottobre, onomastico del la moglie Teresa, è una delle ultime poesie di Monti. Il poeta si sente prossimo alla morte, ma il suo stato d animo appare sereno. METRO Strofa unica di canzone in endecasillabi e settenari liberamente alternati. 5 Donna, dell alma mia parte più cara, perché muta in pensoso atto mi guati, e di segrete stille rugiadose si fan le tue pupille? Di quel silenzio, di quel pianto intendo, o mia diletta, la cagion. L eccesso de miei mali ti toglie 2 guati: guardi intensamente, scruti (ver bo di ascendenza dantesca). 3-4 di segrete pupille: i tuoi occhi (pupille) diventano umidi, luccicanti (rugia- dose) di un pianto che cerchi di tenere nascosto (segrete stille). 6 cagion: ragione, motivo. 6-7 L eccesso de miei mali: il poeta si rife risce ai suoi problemi di salute (una parziale paralisi che si era aggiunta ai disturbi agli occhi), oltre che al suo stato psicologico segnato dall amarezza e dalla solitudine. IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL SETTECENTO / 311

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento