Il magnifico viaggio - volume 3

Testo PLUS Al signor di Montgolfier tario della legazione francese a Roma, che, accompagnata da un angelo, assiste alla rovina in cui la Rivoluzione ha gettato la Francia e, in ultimo, all esecuzione di Luigi XVI. Il poema (ope ra di «un Dante passato attraverso l Arcadia , come replicherà il grande critico Francesco De Sanctis a chi aveva parlato entusiasticamente di «un Dante ingentilito ) è subito accolto con grande favore negli ambienti vicini alla reazione antifrancese. In Francia, però, il nuovo regime si va consolidando, e Monti si dà allora prudentemente alla stesura di un poemetto mitologi co che mira a incontrarne il favore: la Musogonia, un centone (cioè una raccolta costituita da disparati elementi tra loro giustapposti) di miti che ripubblicherà più volte nel corso del tem po, mutando il testo secondo le differenti situazioni politiche. La fase giacobina e napoleonica Nel 1797, a Milano, Monti scrive il Prometeo (rimasto incompiuto), in cui vaticina la gloria di Napoleone; seguono, nello stesso anno, Il fanatismo, La superstizione, Il pericolo, canti in terzine nei quali, evidentemente per fare ammenda della Bassvilliana (continuamente rinfac ciatagli da vecchi e nuovi nemici), manifesta uno spasmodico ardore giacobino. Durante l esilio in Francia, nel 1799, l autore compone una cantica in morte dello scien ziato e poeta Lorenzo Mascheroni, la Mascheroniana, in cui ripropone la visione della Bassvilliana in un ottica politica rovesciata, esprimendo l aspirazione a una libertà ordina ta che sappia vincere la demagogia. Nel periodo napoleonico scrive anche, in celebrazione della gloria dell imperatore, La spada di Federico II (1806) e Il bardo della Selva Nera (1806). Il capolavoro di questi anni resta senza dubbio la traduzione dell Iliade, per la quale egli si basa, più che sull originale greco, su precedenti traduzioni italiane e latine. Seguendo il principio secondo cui occorre avere riguardi non tanto per la lingua originale, quanto per quella in cui si traduce, Monti realizza una versione uniforme dal punto di vista stilistico, so lenne nei toni e priva delle asperità tipiche di ogni traduzione letterale. La fase austriacante Con la Restaurazione, il vecchio poeta tenta di farsi benvolere dai nuovi dominatori scriven do versi servili, come quelli con cui celebra il ritorno degli austriaci a Milano: il Mistico omaggio (1815), in onore dell arciduca Giovanni, e il Ritorno di Astrea (1816), in onore dell imperatore Francesco I. L acceso dibattito sulla questione della lingua è invece l occasione per Monti, valida mente sostenuto dal genero Giulio Perticari e da altri amici, di ingaggiare un aspra polemi ca con Antonio Cesari e i puristi: da qui scaturisce la stesura del trattato Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca (1817), con cui egli si rivela «il più signi ficativo esponente del classicismo linguistico (Serianni), rifiutando il modello trecentesco e auspicando una lingua comune, aperta agli apporti non toscani. Il poeta, ormai in declino, scrive ancora qualche notevole composizione, come l idillio Le nozze di Cadmo e d Ermione (1825), alcuni sonetti di carattere intimo, il Sermone sulla mitologia (1825) una dissertazione in versi in difesa della mitologia e dello stile neo classico e un affettuosa e dolorosa canzone libera dedicata alla moglie, Per il giorno onomastico della mia donna Teresa Pikler (1826; T5, p. 311). la parola EPITALAMIO / In origine era il canto che, nell antica Grecia, si intonava presso la stanza nuziale (th lamos) la sera delle nozze; in senso più lato, indica un componimento dedicato agli sposi in occasione del matrimonio. In età ellenistica, con poeti come Callimaco e Teocrito, esso fa ceva spesso riferimento a episodi della mitologia, caratteristica ripresa anche da alcuni autori latini come Catullo. IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL SETTECENTO / 307

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento