Le opere

Gli ultimi anni Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815) e la restaurazione del dominio austriaco su Milano, Monti vive una vecchiaia segnata dall amarezza e dal disagio. As sillato da difficoltà economiche, ormai quasi cieco e paralitico, rifiuta la direzione del pe riodico Biblioteca italiana per non farsi strumento della politica culturale austriaca, pur provando a rendersi accetto ai nuovi governanti. Muore a Milano nel 1828. LE OPERE Monti è autore di una produzione letteraria sterminata, che attraversa una grande quan tità di generi. Egli mostra una straordinaria capacità di adattarsi alle varie situazioni po litiche in cui si trova a operare, riuscendo sempre a corrispondere efficacemente, sul piano ideologico, alle richieste dei committenti. La fase papalina Hamilton, Venere presenta Elena a Paride, 1785. Museo di Roma. La carriera di poeta pienamente inserito nella Roma papalina ha inizio nel 1779, quando egli legge, in Arcadia, la prima delle sue composizioni encomiastiche, la Prosopopea di Pericle, un ode in metro di canzonetta scritta in occasione del ritrovamento di un busto del grande generale e uomo politico ateniese. Di genere analogo è La bellezza dell universo (1781), composto per le nozze di un nipo te del pontefice; si tratta di un grandioso epitalamio ricco di echi letterari: dalla Bibbia al Paradiso perduto di John Milton, da Ovidio ad Ariosto e Tasso. Al periodo romano appartengono anche le lasse (strofe) di endecasillabi sciolti rac colte sotto il titolo di Pensieri d amore (1783), appassionata imitazione del poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe ispirata dall amore per la giovane educanda Carlotta Stewart. La rilettura dell amato Virgilio è invece all origine della Feroniade, poemetto in versi sciolti iniziato intorno al 1784, al quale Monti lavorerà a più riprese fino agli ulti mi giorni della sua vita. Sempre nel 1784 scrive una delle sue poesie più famose, l ode Al signor di Montgolfier, che trae spunto dalle prime ascensioni compiute con il pallone aerostati co, celebrate attraverso il ricorso a un repertorio mitologico di gusto prettamente neoclassico: il poeta, novello Orfeo, canta le imprese de gli Argonauti del cielo e la fede illu ministica nei progressi della scienza. Forse indotto dal favore con cui l alta società romana aveva accolto le tragedie di Alfieri, Monti si volge poi al teatro drammatico, scriven do l Aristodemo (17841786), rap presentato con trionfale successo, il Galeotto Manfredi (1788) e il Caio Gracco (17881800). Al 1793 risale la composizione della cantica in terzine In morte di Ugo Bassville, nota comunemente come la Bassvilliana, nella quale si immagina il pellegrinaggio espiatorio dell anima di Ugo di Bassville, segre 306 / IL SETTECENTO

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento