Il magnifico viaggio - volume 3

delicata del suo pubblico aristocratico vicende che mettano in cattiva luce i sentimenti di individui di stirpe regale; così Didone si mostra ragionevole e, esprimendo una preoccu pazione di natura aristocratica, rifiuta l offerta (forse insincera) di Enea di restare, soste nendo di non voler privare i discendenti dell eroe dell impero loro destinato. Non c è spa zio per i drammatici conflitti individuali propri della tragedia antica, che offenderebbero il bisogno di rassicurazione e di legittimità del pubblico nobiliare. Il travestimento galante degli eroi antichi Il dominio dei sentimenti La leziosità dell arietta Anche il sarcasmo della regina (Veramente non hanno / altra cura gli dei che il tuo destino, vv. 493494) dà origine a un grazioso battibecco tra innamorati una nobildonna in dispettita e un cavaliere galante più che a un confronto tra eroi classici: sotto le mentite spoglie delle illustri personalità antiche, Metastasio mette in scena la società cortigiana del suo tempo, focalizzando la propria attenzione sulle gelosie tra languidi innamorati. Le scelte stilistiche Anche le scelte stilistiche rendono evidente come il motivo del dissidio tra passione e de stino sia per Metastasio soprattutto un pretesto per rappresentare le effusioni sentimen tali dei suoi personaggi. Il senso del dovere e il turbinio dei propri sentimenti sono espres si da Enea con modalità decisamente lontane da quelle proprie di un rude guerriero (Oh dio, regina!, v. 459; Vuol (mi sento morir) ch io t abbandoni, v. 464; Se mi vedessi il core , v. 507). Anche nel caso di Didone l autore adatta la fonte virgiliana al proprio approc cio stilistico: nel lamento della regina «le parole son quasi tutte di Virgilio, ma [ ] Meta stasio ne ha fatto una cosa sua: la sua Didone, mentre rimprovera, raffrena dentro di sé il pianto, ma il suo dolore è già fin d ora non strazio, ma flebile lamento, canto: ce lo dicono le rime, che attenuano, non rinforzano il dramma, ce lo dice la ripetizione musicale: A chi, misera me! darò più fede? (vv. 477 e 486) (Fubini). Il culmine di questo modo di fare affettato, tipico dei personaggi di Metastasio, viene rag giunto nell arietta finale (vv. 544553), in cui Enea riflette sul dilemma che lo attanaglia e sulla sofferenza che lo attende in entrambi i casi, sia che scelga di restare accanto a Dido ne, subendo così l accusa di empietà per aver violato il giuramento fatto al padre, sia che decida di partire, con la conseguenza di essere tacciato di crudeltà dalla regina (E intanto, confuso / nel dubbio funesto, / non parto, non resto, vv. 548550). Nei versi conclusivi, inoltre, si colgono appieno la musicalità e la cantabilità che confe riscono al dramma un tono leggero, e che costituiscono al tempo stesso le doti migliori della poesia metastasiana, insieme al suo linguaggio limpido ed essenziale, adatto all e secuzione canora. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 5 1 Quali motivi spingono Enea ad abbandonare Di done? 2 Quali rimproveri muove Didone a Enea? Quali azio ni ricorda di aver compiuto per lui? ANALIZZARE 3 4 Individua nella parte dialogata (il cosiddetto re citativo ) il ripetersi da una battuta all altra del le medesime parole e di termini simili o etimo logicamente legati. Quale effetto produce tale artificio? Trova nel testo le espressioni melodrammatiche , in cui trova espressione l effusione dei sentimenti e delle passioni. Quali schemi di rime prevalgono nel testo? Quali effetti sonori producono? INTERPRETARE 6 Qual è il ruolo di Anchise e di Iulo, padre e figlio di Enea, nel monologo finale? 7 Quale significato assume l iterazione del pronome io al v. 479? SCRIVERE PER... ESPORRE 8 Traccia un ritratto psicologico di Enea e di Dido ne in un testo espositivo di circa 20 righe. IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL SETTECENTO / 303

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento