Il magnifico viaggio - volume 3

8 Un dì le dissi: «Io t amo , e l disse il core poiché tanto la lingua non sapea. Ed ella un bacio diemmi, e mi dicea: «Pargoletto, ah non sai che cosa è amore . 11 Ella d altri s accese, altri di lei; io poi giunsi all età ch uom s innamora, l età degl infelici affanni miei. 14 Clori or mi sprezza, io l amo insin d allora. Non si ricorda del mio amor costei; io mi ricordo di quel bacio ancora. 6 tanto non sapea: non era in grado di osare tanto. 7 diemmi: mi diede. 9 s accese: s innamorò. 12 sprezza: disprezza. Le parole valgono pargolo Derivato del latino parvulus (diminutivo di parvus, piccolo ), pargolo è termine letterario che significa bambino : «la maggiore parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (Dante). Nell italiano attuale l uso del termine è per lo più scherzoso e familiare: «sono tuoi quei pargoli così tranquilli? ; «quando nasce il pargolo? . Come aggettivo viene (o, meglio, veniva) utilizzato soprattutto il diminutivo pargoletto: «L albero a cui tendevi / la pargoletta mano (Carducci). Oltre a pargolo, nella lingua italiana esistono altri termini oggi desueti per dire bambino . Ne conosci qualcuno? DENTRO IL TESTO L educazione sentimentale di un fanciullo La rielaborazione dei modelli Il gioco dei contrasti e la levità dei toni I contenuti tematici I motivi del sonetto sono molto semplici: un fanciullo che, ansioso di crescere, misura la pro pria statura con quella di un capretto; la percezione di un sentimento amoroso nei confronti di una donna; un bacio di costei, dato innocentemente al ragazzino; la maturità in cui il giovane, ormai uomo, comprende la reale portata della passione amorosa; l indifferenza dell amata, che nel frattempo si è invaghita di altri, essendone ricambiata. Da tale situazione deriva la sofferen za d amore del poeta (elemento topico nella poesia lirica), che ha ormai raggiunto l età degl infelici affanni (v. 11). A Zappi erano forse noti alcuni modelli letterari incentrati sul tema degli effetti paralizzanti dell a more, come il carme 51 del poeta latino Catullo (insieme traduzione e rifacimento di una lirica della poetessa greca Saffo), il sonetto Chi è questa che vèn, ch ogn om la mira di Cavalcanti o, ancora, Era il giorno ch al sol si scoloraro di Petrarca. Rispetto ai modelli, tuttavia, il motivo della sofferenza amorosa legata a un episodio che se gna la vita del poeta è risolto da Zappi in una chiave del tutto terrena. Vittima della paralisi d a more è un ragazzino, non un adulto; una volta cresciuto, il poeta resta sì innamorato della don na conosciuta in gioventù, ma sembra in grado di rassegnarsi al suo disprezzo. Il personaggio femminile, inoltre, è privo delle connotazioni quasi soprannaturali delle donne amate da Catul lo, Cavalcanti o Petrarca: è una maraviglia (v. 4) tutta terrena, ed è forse per questo che il poe ta, diventato adulto, sviluppa una sorta di saggezza mondana, anziché provare lo sgomento dei suoi predecessori. Le scelte stilistiche Il testo, caratterizzato da un linguaggio semplice e da una sintassi piana, è giocato su una serie di contrasti: quello tra il fanciullo ingenuo e la donna esperta; quello tra un passato felice e un presente di afflizione; quello tra il bacio ricevuto un giorno da Clori e la sua attuale indifferenza. Tali opposizioni non danno tuttavia luogo a una tensione tragica o drammatica, poiché il com ponimento è risolto in tonalità lievi e delicate, tra il dolente e il sorridente. IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL SETTECENTO / 291

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento