INTRECCI ARTE - L’arte neoclassica

intre cci ARTE L arte neoclassica Un imitazione consapevole Per gli artisti del Settecento, l imitazione consapevole della classicità rappresenta una rinascenza dell arte, volta a ritrovare la purezza delle forme dopo la lunga decadenza, morale e stilistica, del Barocco. La Roma neoclassica Quando l archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann giunge a Roma, alla metà del secolo, vi trova un infinito repertorio di luoghi, monumenti, immagini che evocano una grandezza che ancora può rivivere nel presente. Questa fiducia è confermata da un affresco eseguito tra il 1760 e il 1761 da Anton Raphael Mengs (1728-1779), considerato da Winckelmann «il maggior artista del suo tempo : per il salone della villa in cui il cardinale Albani conserva la sua preziosa collezione di reperti antichi, Mengs raffigura Il Parnaso il monte in cui il dio Apollo risiede insieme alle Muse in un paesaggio popolato da figure femminili in pose ritmiche ed eleganti, mai eccessivamente sensuali, pur nella loro nudità. Tutto è calmo e semplice, senza contrasti cromatici, in una perfetta sintesi tra le citazioni della statuaria antica e l arte rinascimentale di Raffaello. L architettura, tra realtà e utopia Il recupero della classicità, insieme a un generale senso di pulizia e nitidezza delle forme, caratterizza anche l architettura neoclassica. Nei pressi di Ratisbona, in Germania, sorge un vasto complesso voluto da Ludovico I di Baviera per celebrare la storia e la cultura della nazione tedesca. L architetto Leo von Klenze (1784-1864) ha edificato un tempio periptero (cioè circondato da un colonnato) in stile dorico, ispirato al Partenone ateniese e rialzato su un imponente basamento attraversato da ampie scalinate diagonali: l arte classica sembra rivivere, depurata dei suoi originali colori, nella levigatezza del marmo bianco. Accanto alle architetture realizzate, gli artisti neoclassici elaborano anche riflessioni e progetti di edifici ideali. Il francese tienne-Louis Boullée (17281799) disegna opere spettacolari, come il Cenotafio di Newton, in cui la forma geometrica della sfera, in virtù della sua perfezione, rappresenta «la ragione e la sua centralità rispetto all universo : un utopia mai 274 / IL SETTECENTO c Leo von Klenze, Walhalla dei Tedeschi, 1830-1842. Dintorni di Ratisbona. tradotta in opera, ma che influenzò profondamente l architettura dei secoli successivi. La purezza del marmo Riflessione personalissima sull arte antica e sulla perfezione delle sue forme è quella dello scultore veneto Antonio Canova (1757-1822). Il gruppo marmoreo di Amore e Psiche (1787-1793) raffigura un tema che deriva da un testo latino, L asino d oro di Apuleio, in cui si narra la tormentata relazione tra il dio Amore, figlio di Venere, e la mortale Psiche. Secondo il mito, la donna apre un vaso che Pandora aveva ricevuto nell Oltretomba, scatenando l ira di Venere: per paura delle conseguenze delle sue azioni Psiche sviene, e Cupido la rianima con un bacio. Canova immortala nel marmo il momento in cui la fanciulla sta per svegliarsi e ricambiare il bacio del dio: i due amanti, appoggiati su uno sperone roccioso, sono nudi (solo un velo drappeggiato copre l inguine e la coscia destra di Psiche); i due corpi si intrecciano, con i volti e le braccia che formano due anelli nel centro compositivo e simbolico di tutto il gruppo. Il marmo è levigato fino a diventare lucido nelle morbide carni, e quasi trasparente nelle ali di Amore: l opera risulta così perfetta, immortalando la purezza del momento che precede il bacio.

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento