4 - Accademie, caffè e giornali: la diffusione della cultura

| 4 | ACCADEMIE, CAFF E GIORNALI: LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA I nuovi spazi del sapere Come abbiamo visto, gli Illuministi sono convinti che il confronto e la condivisione delle idee favoriscano la ricerca delle soluzioni migliori in vista del fine ultimo dell attività intellettuale: l utilità sociale e la lotta contro le incrostazioni del passato e contro quella che Cesare Beccaria definisce «la ruggine dei secoli . Per ampliare l accesso alla cultura e far sì che l istruzione non sia più appannaggio esclusivo dei ceti aristocratici, essi incentivano quindi la nascita e lo sviluppo di nuovi centri di incontro e aggregazione, che si affiancano a quelli tradizionali: teatri, salotti e caffè diventano i luoghi del sapere per eccellenza, epicentri di una civiltà fondata sull arte della conversazione, in cui si commentano gli eventi della politica e si discutono i gusti letterari. La stampa inglese e la nascita dell opinione pubblica Per raggiungere un numero più ampio di lettori, inoltre, gli Illuministi inglesi e francesi cominciano a ricorrere sistematicamente alla stampa e ai giornali, che conoscono una diffusione mai avuta prima. Si forma in questo modo, per la prima volta nella storia, un opinione pubblica in grado di esprimere il pensiero collettivo della società civile e di influenzare le scelte dei governi. Questa dimensione sociale della cultura si sviluppa dapprima in Inghilterra dove la formazione di un embrionale opinione pubblica risale già alla seconda metà del Seicento , non solo perché a Londra si aprono le prime coffee houses, nelle quali gli uomini importanti si ritrovano a sorseggiare tè o caffè liberi dalle etichette del rigido formalismo aristocratico, quanto perché le nuove idee filosofiche e politiche incontrano qui le aspirazioni e le rivendicazioni di una borghesia dinamica, che rappresenta una fetta sempre più ampia della società ed è desiderosa di farsi un idea sui più diversi argomenti, dal commercio alla politica, ai problemi che riguardano la collettività. a questo ceto che gli intellettuali inglesi si rivolgono, in particolare attraverso la carta stampata, facendosi portavoce dei suoi interessi: pubblicazioni quali The Review , fondata nel 1704 da Daniel Defoe, The Tatler , edita dal 1709 a cura di Richard Steele, e soprattutto The Spectator , il quotidiano nato nel 1711 su iniziativa dello stesso Steele e di Joseph Addison, diventano vere e proprie palestre di coscienza civica, orientando l opinione pubblica grazie a tirature sempre più ampie. Il panorama italiano: l evoluzione delle accademie In Italia, nel corso di tutto il secolo i principali luoghi di elaborazione e aggregazione culturale rimangono le accademie, che conservano un ruolo fondamentale nel garantire i legami tra le diverse aree della penisola e favorire la diffusione di un gusto comune al di là dei confini degli Stati. Si tratta di istituzioni di matrice aristocratica, che cominciano però ad aprirsi a un pubblico di estrazione borghese, fornendo tra l altro un canone estetico condiviso che condiziona mode e costumi. Lungo l arco del Settecento, le accademie conoscono una profonda evoluzione. A un attività esclusivamente letteraria si affiancano interessi sempre più vari, e da elitarie torri d avorio esse si trasformano in luoghi deputati al confronto delle idee e alla discussione di temi che spaziano dall indagine scientifica alla critica sociale. Assumendo una funzione attiva nella vita civile, anche gli intellettuali italiani si pongono l obiettivo di svecchiare le strutture tradizionali della società: su tale presupposto poggia l iniziativa di accademie come quelle, entrambe milanesi, dei Pugni e dei Trasformati, o di quella fiorentina dei Georgofili, il cui raggio d azione esula dai confini della riflessione filosofico-letteraria per intervenire in ambito giuridico ed economico. I primi passi del giornalismo italiano Anche in Italia si manifesta presto, inoltre, il fenomeno giornalistico. A Venezia, città di antica tradizione tipografica, nascono iniziative culturali tese a offrire agli intellettuali un moderno strumento di dibattito e di diffusione delle idee. Dal 1710, per esempio, viene pubblicato il Giornale de letterati d Italia , fondato dagli scrittori Scipione Maffei (1675-1755) e Apostolo Zeno (1668-1750) con l intenzione di rinnovare il panorama culturale e far conoscere le novità provenienti da oltralpe. La testata mira a costruire una sorta di repubblica delle lettere , patria ideale ed esclusiva della comunità degli studiosi e dei letterati. La differenza con i contemporanei giornali anglosassoni è però notevole: mentre questi esprimono le esigenze di una cultura dinamica e aperta alla dimensione civile, i periodici italiani riflettono una concezione del sapere ancora aristocratica. L EPOCA E LE IDEE / 265

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento