Il magnifico viaggio - volume 3

La trama Gustave Moreau, Amleto, scena ispirata alla tragedia di William Shakespeare, 1850. Parigi, Museo Gustave Moreau. Un protagonista tormentato Amleto, in uno sconvolgente colloquio con il fantasma del padre, re di Danimarca, appren de che questi è stato assassinato dal fratello Claudio, il quale gli ha così sottratto il trono e la moglie. Il padre si fa promettere una vendetta che risparmi però la regina, in modo che il fi glio non compia un matricidio. Da quel momento Amleto dubita di tutti e di tutto, tranne che dell amico Orazio: dello spettro, temendo sia un diavolo che vuole indur lo a un azione criminale; della madre Gertrude, ritenuta da lui colpe vole quanto lo zio; della fanciulla amata, Ofelia, figlia del ciambellano Polonio; della propria ragione, che sente vacillare. Egli pensa che sia suo dovere compiere la vendetta, ma è tormentato dal bisogno di ave re la certezza del misfatto compiuto dallo zio. Le azioni che intraprende, tuttavia, invece di confermargli la verità gli fanno sorgere nuovi dubbi. Per non destare sospetti sul suo operato, Amleto finge la pazzia dagli altri attribuita all amore per Ofelia, che però ora tratta con durezza , e per verificare il racconto del fantasma del padre organizza, con un gruppo di attori girovaghi, la rappresentazione di un dramma ( L as sassinio di Gonzago ) che riproduce le circostanze del delitto davan ti al re e alla regina. Questa scena centrale, con l artificio drammatico del teatro nel teatro , costituisce il momento del (parziale) disvelamento: il re, infatti, non sa dominare la propria agitazione, conferman do i sospetti di Amleto pur senza dargli una prova certa. Durante un colloquio con la madre Amleto uccide Polonio, scam biandolo per lo zio. Viene allora mandato in Inghilterra per una missio ne che è in realtà una trappola ordita dal re, ma alla quale egli scampa. Al suo ritorno, assiste al funerale di Ofelia, che è morta annegata. Il fratello della ragazza, Laerte, ritiene Amleto responsabile della morte di Ofelia, e lo sfida a duello, intingendo però la propria spada dietro suggerimento del re in un veleno letale; la stessa sostanza è sciol ta in una coppa destinata al vincitore, in modo che, anche qualora dovesse prevalere, Amle to non scampi alla morte. Durante il combattimento, la regina beve dalla coppa del vincitore, morendo; i duellanti, inoltre, si scambiano il fioretto, ferendosi dunque entrambi con la pun ta avvelenata. Laerte muore per primo; Amleto, compreso che il piano è stato ordito dal re, lo uccide, prima di soccombere anch egli. L opera si conclude con l arrivo di Fortebraccio, principe di Norvegia, a cui Amleto, spirando, lascia il regno. Amleto entra in scena vestito a lutto (il nero è il suo colore): ha infatti dovuto interrom pere gli studi all Università di Wittemberg per tornare a Elsinore, dove ha sede la corte, a piangere l improvvisa morte del padre. Invece che al rito funebre, però, assiste alla festa per le nozze di sua madre con lo zio. La tradizione delega ai figli la vendetta dei padri, e Amleto giura che la compirà. Tuttavia, si rivela tragicamente incapace di agire, indugiando e rinviando l azione per meditare, cer care la verità, ottenere prove. Così facendo, compie una serie di errori, isolandosi da coloro la parola CIAMBELLANO / Dignitario che nelle corti dei sovrani e dei grandi feudatari medievali e poi nelle corti moderne era addetto alla cura degli appartamenti e del tesoro del re. Oggi il termine viene talora usato, spregiativamente, per indicare un uomo servile o un adulatore. 200 / IL SEICENTO

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento