Pagine di realtà - Avarizia, che cosa c’è sotto?

cazion CA e CIVI Pagine di realtà Edu Avarizia, che cosa c è sotto? L avarizia non è solo un vizio : può essere un vero e proprio disagio psichico. La tendenza ad accumulare denaro e beni materiali è in grado, tra l altro, di compromettere le relazioni e la qualità di vita: lo mostra bene la vicenda di Arpagone, oggetto della satira di Molière, ma è qualcosa che si può sperimentare anche nelle situazioni quotidiane, e che in tal caso non è poi così comica, in quanto sintomo di una sofferenza profonda, seppure spesso inconsapevole. Questo articolo della psicoterapeuta Lucia Montesi ci aiuta a scoprire i motivi reconditi di questa tendenza. L avarizia è la tendenza ad accumulare denaro e beni e a rifiutare di condividere con gli altri ciò che si possiede. L avarizia non è oculatezza, né parsimonia. Essere parsimoniosi e prudenti nelle spese può essere una saggia qualità, può evitare sprechi e permettere di gestire intelligentemente il denaro disponibile. Però una persona parsimoniosa contraccambia quanto riceve in modo adeguato. La persona avara no, non tiene conto del valore di quanto riceve, il suo obiettivo è evitare più possibile di dare, di condividere, di privarsi di ciò che è suo. Il suo comportamento non è dettato da una condizione economica precaria, anzi, il più delle volte l avaro è anche benestante e potrebbe teoricamente spendere grosse somme senza difficoltà. Chi è parsimonioso evita spese esagerate ma non si nega piaceri o comodità, mentre chi è avaro può arrivare a costringere sé stesso e altri a una qualità di vita molto compromessa, ad esempio vivendo al freddo per non accendere i termosifoni. Difficile trovare qualcuno che ammetta candidamente di essere tirchio. Chi lo è, non ritiene di esserlo e non lo vive come un problema, anche quando invece l avarizia è tale da procurare conflitti e deterioramento delle relazioni personali, come nel caso in cui l avaro costringa anche i familiari a rinunce o limitazioni ingiustificate o a uno stile di vita estremamente spartano. La persona avara tende piuttosto a nascondere la sua avarizia dietro motivazioni apparentemente nobili. Dice che va a piedi piuttosto che in auto per non inquinare, che non accende i termosifoni per evitare sprechi, che è meglio stare in casa perché mangiare al ristorante fa male perché le pietanze sono troppo condite, mentre il reale obiettivo delle sue scelte è solo uno: non spendere dena- ro. Allo stesso modo, usa stratagemmi a volte rocamboleschi per non dover pagare la sua parte o per evitare di offrire: dimentica casualmente il portafogli, dice che non ci sono bancomat nelle vicinanze, si nasconde dietro la colonna del bar per non dover ricambiare il caffè che gli è stato offerto giorni prima. Non gli importa di apparire ridicolo o offensivo, o probabilmente non si rende conto di risultare irrispettoso, tanto è preso dalla paura di perdere qualcosa che gli appartiene. L avaro non trova piacere nello spendere i propri soldi, ma piuttosto nell accumularli o nel preservarli in vista di ciò che non accadrà mai. Il piacere è nel potenziale del suo denaro, nella sensazione di poter eventualmente utilizzarlo e nella sicurezza che ne deriva, nel conservare quello che possiede. Spesso chi è avaro ha anche altri tratti di personalità caratteristici: tendenza all ordine, alla sospettosità, all ipercontrollo, all ansia. Anche nelle relazio- Hieronymus Bosch, I sette peccati capitali (particolare), 1480 ca. Madrid, Museo del Prado. 179

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento