Il magnifico viaggio - volume 3

Tutto è finito per me, non ho più nulla da fare al mondo! Senza di te mi è impossibile vivere. finita, non ce la faccio più, sto morendo, sono morto, sono morto e sepolto. Non c è nessuno che voglia resuscitarmi, rendendomi il mio caro danaro o dicendomi chi l ha rubato? Eh? Cosa state dicendo? No, nessuno. Chiunque sia stato a fare il colpo ha studiato l ora con grande maestria, e ha scelto proprio il momento in cui stavo parlando con quel traditore di figlio. Via, voglio appellarmi alla giustizia e far mettere alla tortura tutti quanti: fantesche, valletti, figlio, figlia, e me pure. Quanta gente assemblata!5 Non posso posare lo sguardo su qualcuno senza che mi vengano sospetti, chiunque mi pare il mio ladro. Ehi, di che si parla qui? di chi mi ha derubato? Che chiasso stanno facendo lassù! Non ci sarà mica il mio ladro? Per carità, se avete notizie del mio ladro, vi supplico, parlate! nascosto in mezzo a voi? Mi guardano tutti, e si mettono a ridere. Vuoi vedere che han tutti preso parte al furto che m è stato fatto? Orsù, presto, commissari, arcieri, prevosti,6 giudici, strumenti di tortura, patiboli, e carnefici! Voglio fare impiccare tutti, e se non ritrovo il mio denaro, alla fine m impiccherò io stesso. 185 190 195 5 Quanta gente assemblata!: sono gli spettatori adunati in teatro (si è momentaneamente rotta, qui, la convenzione scenica della cosiddetta quar- ta parete , quella che separa attori e pubblico). 6 prevosti: qui nel senso di ufficiali di gendarmeria . ANALISI ATTIVA I contenuti tematici Un efficace satira dell avidità umana In questa commedia Molière ridicolizza all estremo l avarizia e la totale mancanza di sentimenti del vecchio Arpagone, rappresentandole in maniera drammaticamente evidente, soprattutto nelle scene in cui sono poste a confronto con gli impeti giovanili e genuini dei figli. Nella scena quarta del I atto, Arpagone, assorto nelle sue meditazioni ad alta voce sulle difficoltà di trovare un nascondiglio sicuro per il denaro, viene interrotto dall arrivo di Elisa e Cleante, di cui non si fida affatto, tanto che teme di esserne stato udito. Con lui non è possibile un autentico dialogo: egli parla e interrompe continuamente i figli, ai quali, quando si tratta di denaro, non permette neppure di completare le frasi (arpagone: Piacesse a Dio che li avessi, diecimila scudi! / cleante: Non credo... / arpagone: Sarebbe un gran bene per me. / elisa: Son di quelle cose... / arpagone: Ne avrei tanto bisogno. / cleante: Penso che... / arpagone: Mi farebbero veramente comodo. / elisa: Voi siete... / arpagone: Non mi lamenterei, come faccio, delle ristrettezze dei tempi, rr. 30-38). Non accetta che si dica che lui è ricco: anzi, alle sue orecchie un affermazione del genere equivale a un insulto, alla prova di un tradimento ( terribile che siano proprio i miei figli a tradirmi, e a diventare i miei nemici, rr. 44-45). La sua critica al modo di abbigliarsi di Cleante è dettata da ragioni non tanto estetiche, quanto economiche: l eccessiva eleganza costa, e Arpagone è così avvezzo a ragionare di denaro che calcola quasi automaticamente la misura dell interesse economico che la somma spesa dal figlio per vestirsi avrebbe potuto fruttare in un anno se data in prestito (a usura). 1. Perché Arpagone non vuole che si dica che è ricco? 2. Di che cosa Arpagone rimprovera i figli? I matrimoni combinati Entrati finalmente in argomento (il tipo di matrimoni che Arpagone ha in mente per i figli), Cleante esprime la paura propria e della sorella: temiamo che i nostri sentimenti non si accordino con la vostra scelta (r. 82). A proposito di Mariana, l innamorata di Cleante di cui ora il padre si è invaghito, si crea un equivoco piuttosto comico: Arpagone chiede il parere di Cleante a proposito della giovane, il figlio ne parla in termini entusiastici (con- IL GENERE / IL TEATRO EUROPEO DEL SEICENTO / 177

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento