Il magnifico viaggio - volume 3

115 120 125 130 135 140 padre mio, a tale orribile vista? L urna terribile ti cadrà dalle mani: mi par già vederti cercare un nuovo supplizio, divenuto carnefice del tuo proprio sangue. Perdonami! Una dea crudele ha disfatta la tua famiglia; riconoscine la vendetta nei miei furori.20 Infelice! della colpa tremenda, di cui l onta è inseparabile da me, mai il mio triste cuore ebbe gioia. Perseguitata dalla disgrazia fino all ultimo respiro, finisco nei tormenti una vita di affanni. enone Eh via! respingete da voi, Signora, questi vani terrori. Guardate con altr occhio un errore scusabile. Amate. Non si vince il destino. Foste sedotta da un sortilegio fatale. forse un prodigio inaudito tra gli uomini? Siete voi la sola di cui Venere abbia trionfato? La debolezza è troppo connaturata agli uomini. Mortale, subite il destino d una mortale. Vi lamentate d un giogo21 a tutti da lungo tempo imposto: gli Dei stessi, gli Dei che abitano l Olimpo e coi loro fulmini tremendi atterriscono i colpevoli, hanno anch essi qualche volta arso di fiamme illegittime.22 fedra Che sento? quali consigli osi darmi? Vuoi dunque, disgraziata, avvelenarmi sino all ultimo? Così m hai perduta. Sei stata tu a richiamarmi alla vita quando la fuggivo. Le tue preghiere m hanno fatto dimenticare il mio dovere.23 Fuggivo Ippolito e tu me lo hai fatto vedere. Di che t immischiavi? Perché la tua empia bocca ha osato, accusandolo, calunniare la sua vita? Egli ne morrà forse; forse è già stata esaudita la sacrilega preghiera d un padre fuori di senno. Non t ascolto più. Vattene, mostro esecrando: va , lascia a me la cura della mia triste sorte. Possa il giusto cielo rimeritarti degnamente! E possa il tuo supplizio spaventare in eterno tutti quelli che, come te, con vili raggiri, alimentano le debolezze dei principi infelici, secondano le loro inclinazioni peggiori, ed osano aprir loro la strada alla colpa, detestabili adulatori, il più funesto dei doni che possa fare a un re l ira celeste! 20 nei miei furori: nella mia pazzia (quel- la che ha portato Fedra a innamorarsi di Ippolito). 21 giogo: schiavitù (quella amorosa). 22 fiamme illegittime: amori illeciti. 23 il mio dovere: quello di morire, per espiare una colpa tanto grave. Le parole valgono onta Dal francese antico honte (voce di origine germanica), onta significa disonore , vergogna , sia conseguente ad azione vile o disonesta commessa, a pena infamante subìta, sia per grave affronto subìto da altri: «è un onta che pesa sul suo nome, che ricade su tutta la sua famiglia ; «l onta della sconfitta, della disfatta ; «un onta che non si può cancellare . Che cosa significa l espressione figurata «lavare nel sangue l onta patita ? DENTRO IL TESTO I contenuti tematici La confessione e la gelosia Nel primo brano riportato, dopo molte esitazioni Fedra confessa alla nutrice Enone la sua passione per il figliastro Ippolito. L incesto è un tabù ancestrale, un peccato inconfessabile e innominabile (tanto che, infatti, Fedra non osa neppure pronunciare il nome di Ippolito, ma lascia che sia la nutrice a farlo: enone: Ippolito? / fedra: Sei tu che hai detto il nome, rr. 23-24). Esso allude a oscure pulsioni inconsce, censurate dalla società e dalle regole del vivere civile, che però attraverso il mito possono occasionalmente riemergere. , questa, la cosiddetta funzione catartica del mito, vale a dire quella per cui il rimosso può tornare al livello della coscienza, per essere sublimato attraverso la rappresentazione artistica o, come in questo caso, teatrale. Fedra, assecondando il topos classico della descrizione degli effetti d amore (dalla poetessa greca Saffo al poeta latino Catullo), descrive nel dettaglio le reazioni psico-fisiche al sorgere del suo sentimento per il giovane: rossore, pallore, turbamento, annebbiamen- IL GENERE / IL TEATRO EUROPEO DEL SEICENTO / 167

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento