Il magnifico viaggio - volume 3

120 125 130 135 140 145 in cui ero tenuto, e il signor notaio vada avanti. Item, lascio ogni mio avere, interamente, ad Antonia Quijana mia nipote, qui presente, dopo che sia stato detratto dalla parte che rende di più quello che sarà necessario per soddisfare i legati da me istituiti; e il primo da soddisfare voglio che sia il pagamento alla mia governante del salario che le devo per il tempo in cui mi ha servito, più venti ducati per un vestito. Lascio per miei esecutori testamentari il signor curato e il signor baccelliere Sans n Carrasco qui presenti. Item, è mio volere che se mia nipote Antonia Quijana vorrà sposarsi, si sposi con un uomo di cui prima si sia accertato che non sa che cosa siano i libri di cavalleria; e se mai si accertasse che lo sa e, con tutto ciò, mia nipote volesse sposarselo, e se lo sposasse, perda tutto quanto le ho lasciato, che i miei esecutori testamentari potranno distribuire in opere pie, a loro beneplacito. Item, scongiuro i suddetti signori miei esecutori testamentari che se la buona sorte li portasse a conoscere l autore che si dice abbia composto una storia la quale va in giro col titolo di Seconda parte delle imprese di don Chisciotte della Mancha, gli chiedano da parte mia, quanto più caldamente potranno, che mi perdoni per l occasione che, senza volerlo, gli ho dato di scrivere tante e così enormi balordaggini quante in essa ne scrive, perché parto da questa vita con lo scrupolo di avergli dato motivo di scriverle . Con ciò chiuse il testamento e, preso da un deliquio, cadde lungo disteso nel letto. Tutti si misero in agitazione e corsero in suo aiuto; egli, nei tre giorni che visse dopo quello in cui aveva fatto testamento, ebbe a svenire molto spesso. La casa era tutta in subbuglio, ma, ciò nonostante, la nipote mangiava, la governante beveva e Sancho Panza se la godeva, perché il fatto di ereditare cancella un po o attenua il rimpianto e la pena che è naturale che il morto lasci. Infine, dopo che don Chisciotte ebbe ricevuto tutti i sacramenti ed esecrato14 con molte ed efficaci parole i libri di cavalleria, giunse la sua ultima ora. Si trovò presente il notaio, e disse di non aver mai letto in nessun libro di cavalleria che alcun cavaliere errante fosse morto nel suo letto così tranquillamente e così cristianamente come don Chisciotte; il quale, fra il compianto e le lacrime di coloro che si trovavano lì, esalò il suo spirito: vale a dire che morì. 14 esecrato: maledetto, ripudiato. Le parole valgono deliquio Dal latino deliquium, derivato di delinquere, venire meno (con i sensi) , il deliquio è un oscuramento passeggero e più o meno profondo della coscienza, accompagnato da senso di vertigine, offuscamento della vista, indebolimento dell azione cardiaca, pallore intenso, sudore freddo, perdita delle forze e rilasciamento muscolare più o meno gravi, fino all abbandono completo del corpo e alla caduta. Si può «avere un deliquio o «cadere in deliquio . Deliquio è parola di uso comune; il termine medico equivalente è lipotimia. Quali altri vocaboli non di uso tecnico potresti utilizzare per descrivere qualcosa di simile? DENTRO IL TESTO L atmosfera di bilancio esistenziale I contenuti tematici Il baccelliere cerca di spingere don Chisciotte verso occupazioni più normali , come la vita pastorale (rr. 12-13), giacché quel tipo di esperienza si esprimeva in una produzione letteraria (il romanzo pastorale) giudicata evidentemente meno pericolosa di quella cavalleresca: insomma, un altra forma di pazzia libresca, ma tutto sommato non così grave. Eppure l hidalgo è ormai proiettato in un altra dimensione, non più di eroismo, bensì di bilancio esistenziale. La febbre lo risana dalla follia e lo dispone ad affrontare l ultimo viaggio con serena lucidità. L AUTORE / MIGUEL DE CERVANTES / 149

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento