Il magnifico viaggio - volume 3

30 35 40 45 50 55 60 65 70 gli aveva promesso. Don Chisciotte riuscì a prendere la medesima direzione e la medesima strada che aveva preso nel primo viaggio, cioè andò per la campagna di Montiel, attraverso la quale ora camminava con minor disagio della volta precedente perché, essendo di mattina presto e i raggi del sole ferendolo obliqui, non lo stancavano. Ad un certo punto Sancho Panza disse al suo padrone: «Mi raccomando, signor cavaliere errante, vossignoria non dimentichi quello che mi ha promesso riguardo all isola, che io saprò governarla, per quanto grande essa sia . Al che don Chisciotte rispose: «Devi sapere, amico Sancho Panza, che fu costume assai diffuso tra gli antichi cavalieri erranti di fare i loro scudieri governatori delle isole o dei regni che essi conquistavano, e io ho ferma intenzione di non venir meno a questa così lodevole usanza; anzi penso di spingermi ancora più in là; perché essi alcune volte, e forse il più delle volte, aspettavano che i loro scudieri diventassero vecchi, e quando ormai erano stufi di servire e di passare brutti giorni e peggiori notti, davano loro un titolo di conte o tutt al più di marchese di qualche valle o provincia più o meno importante; ma, se tu ed io viviamo, potrebbe essere che prima di sei giorni io conquistassi un tal regno, che ne avesse annessi altri, e sarebbe un occasione assai opportuna per incoronarti re di uno di essi. E non crederla una cosa straordinaria, perché ai cavalieri erranti accadono cose e casi in forme talmente imprevedute e impensate che facilmente potrei darti anche più di quel che ti prometto . «In tal modo , rispose Sancho Panza, «se io per uno di quei miracoli che la signoria vostra dice, diventassi re, Juana Gutiérrez, mia moglie, diverrebbe per lo meno regina e i miei figli principi ereditari . «E chi lo mette in dubbio? , rispose don Chisciotte. «Io, lo metto in dubbio , replicò Sancho Panza, «perché sono convinto che, anche se Dio facesse piovere corone reali sulla terra, nessuna starebbe bene sulla testa di Maria Gutiérrez.6 Sappia signore, che come regina non vale due soldi: contessa le andrà meglio, e sempre che Dio ce la mandi buona .7 «Tu raccomanda la cosa a Dio, Sancho , rispose don Chisciotte, «che Egli le darà ciò che più le conviene; ma non umiliarti tanto da contentarti di essere meno di governatore . «Non lo farò, mio signore , rispose Sancho, «soprattutto avendo un padrone così illustre qual è la signoria vostra, che mi saprà dare tutto ciò che mi conviene e che io ho la capacità di adempiere . *** In quel mentre scoprirono trenta o quaranta mulini a vento che si trovano in quella campagna, e non appena don Chisciotte li vide, disse al suo scudiero: «La fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare; perché, guarda lì, amico Sancho Panza, dove si scorgono trenta, o poco più, smisurati giganti con i quali mi propongo di venire a battaglia e di ucciderli tutti, in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci, ché questa è buona guerra, ed è rendere un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza8 dalla faccia della terra . «Che giganti? , domandò Sancho Panza. 6 Maria Gutiérrez: poche righe sopra l aveva chiamata Juana. Nel romanzo c è una certa confusione sul nome della moglie di Sancho. 7 e sempre buona: evidentemente lo scudiero ha della consorte un opinione non molto lusinghiera. 8 mala semenza: stirpe malvagia. L AUTORE / MIGUEL DE CERVANTES / 139

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento