Il magnifico viaggio - volume 3

per la suggestione dei poemi epico-cavallereschi italiani sia per alcune caratteristiche del contesto storico: le gesta dei paladini ben si sposavano a quegli ideali che, a partire dalla Reconquista (la riconquista dei territori dei regni moreschi nella penisola iberica condotta dai sovrani spagnoli dall VIII al XV secolo) e fino alle guerre di Carlo V e alle spedizioni dei conquistadores nel Nuovo Mondo, erano stati un tratto fondante della cultura spagnola. Il protagonista Il personaggio di don Chisciotte è l archetipo del nobile sognatore, incapace di vedere la realtà, indomito nella sua fede, destinato al fallimento. Si pone come parodia degli eroi cavallereschi, muovendosi in un mondo quotidiano e banale, ben diverso dagli sfondi esotici e incantati descritti dai romanzi. Le sue avventure scaturiscono da una strana pazzia, che lo spinge a trasfigurare il mondo circostante e a interpretarlo mediante il filtro ingannevole della letteratura e dei suoi eroi valorosi, sulla scorta dei troppi romanzi cavallereschi che ha letto assiduamente con eccessiva identificazione. Ai suoi occhi, il paesaggio e le cose mutano consistenza e diventano altro: le osterie sono castelli, le prostitute dame, i mulini a vento giganti; greggi di pecore e montoni gli appaiono come eserciti nemici; pericolosi galeotti si tramutano in vittime innocenti perseguitate e da salvare. Ogni volta egli parte indomito all avventura e nessuno, neppure Sancho, riesce a fermarlo e a ricondurlo alla ragione; puntualmente, però, i suoi sogni si infrangono contro la realtà, provocando la sconfitta del generoso eroe: la prosaicità del mondo prevale sempre sull illusione e sulla fantasia. L eroe e il suo alter ego Il divertimento che suscita la pazzia di don Chisciotte e il sorriso triste che i suoi fallimenti provocano nel lettore nascono dal carattere velleitario dei suoi propositi: i nobili ideali del passato che egli vagheggia di ripristinare (raddrizzare i torti e difendere la virtù) non sono più attuali nella società del Seicento in cui si muove, e la sua smania di bontà e di generosità viene a scontrarsi con il grigiore e la mediocrità di un tempo avverso. I sogni di grandezza del cavaliere sono però bilanciati dal buon senso di Sancho Panza, che interviene a correggere le fantasticherie del padrone con una salutare dose di ragionevolezza, la quale non lo distoglie tuttavia dal seguirlo nei suoi folli vagabondaggi. Le differenze tra i due sono visibili da subito sul piano fisico: l hidalgo è alto, spettrale e cavalca imperioso un cavallo; Sancho è un omino piccolo e tozzo in groppa a un asino. Ma l opposizione si coglie anche nell eloquio: al linguaggio altisonante e forbito del cavaliere, di tono letterario, si oppone quello colloquiale di Sancho, infarcito di proverbi e strafalcioni. Tale contrasto svela la complessa ambiguità propria sia della letteratura sia del mondo reale, colta da diversi punti di osservazione: quello della pazzia e dell idealismo di don Chisciotte e quello della saggezza e della furbizia contadina di Sancho, a cui si somla parola DON CHISCIOTTE / Dal nome proprio italianizzato del protagonista del romanzo di Cervantes è derivato, nella lingua italiana, il nome comune donchisciotte , assunto per antonomasia a indicare una persona di sentimenti generosi, facile agli entusiasmi ma non dotata di senso pratico, che con ingenuità o spavalderia muove alla difesa di cause assurde o di ideali irraggiungibili. Allo stesso modo l aggettivo donchisciottesco significa schietto, audace, battagliero, ma insieme privo di realismo, mentre il sostantivo donchisciottismo indica un atteggiamento improntato a tali caratteristiche. 124 / IL SEICENTO

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento