Pagine di realtà - Alla ricerca della propria identità

Educazione CIVICA – Pagine di realtà

Alla ricerca della propria identità

Nei primi capitoli della Vita, Alfieri ripercorre alcuni momenti ed episodi della propria infanzia alla ricerca dell’origine del suo carattere. Ma come si può definire l’identità individuale? Su che cosa si fonda l’essenza di ciascuno di noi? Quali diversi elementi interagiscono in essa? Risponde a queste domande Micol Metzinger, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, in un contributo che riflette sulla complessità delle nostre radici e sull’importanza – per il benessere psichico dei singoli come, più in generale, per l’equilibrio sociale – di conoscerle e accettarle.

"Le diverse teorie e scuole psicologiche hanno dato moltissime connotazioni diverse alla parola “identità” e per questo non è possibile trovare un’unica definizione. Tutti gli autori però utilizzano questo termine per riferirsi al modo in cui ognuno definisce sé stesso, sottolineando l’esigenza di delineare la specificità e l’individualità di ogni persona, che la rendono diversa da tutti i membri della sua specie, pur avendo ampie somiglianze.

Alcuni si sono soffermati su processi interni, altri si sono focalizzati maggiormente sul posto che l’individuo occupa nella società, sui gruppi ai quali appartiene e sui ruoli che gioca in tutto il sistema. In ciascuno di noi convivono infatti diversi tipi di identità: un’identità personale, che ci caratterizza come soggetti singoli, e un’identità sociale, caratterizzata dall’appartenenza a diversi gruppi. Queste identità interagiscono tra loro e si influenzano reciprocamente.

La nozione di identità oscilla dunque tra il dato individuale e il dato sociale, e quest’ultimo presenta un ventaglio di identità più specifiche: di gruppo, professionale, religiosa, etnica ecc. Henri Tajfel, psicologo di origine polacca del secolo scorso, definisce l’identità sociale come «quella parte del concetto di sé dell’individuo che deriva dalla sua consapevolezza di appartenere a uno o più gruppi sociali, associata al valore e al significato emozionale connessi con tale appartenenza». Il concetto di identità è dunque un intreccio di aspetti individuali e sociali, di relazioni, di cognizioni ed emozioni che accompagnano l’esperienza di una persona.

Come sempre, ogni situazione è a sé, ed esistono un’infinità di casi particolari, ma in generale possiamo dire che tutti siamo frutto dell’unione dei geni dei nostri genitori biologici e che con i genitori condividiamo anche tutta una serie di altri aspetti, derivanti ad esempio dalle culture di appartenenza. Effettivamente non nasciamo solo dall’unione di due individui, ma anche dall’unione di famiglie, di mondi, che possono essere anche molto diversi tra loro, ma che comunque in qualche modo ci appartengono.

Oggi i “mix di culture” sono all’ordine del giorno: a Milano, per esempio, quanti cittadini sono milanesi, figli di genitori milanesi? Io ne conosco ben pochi, non credo siano la maggioranza. Questo significa che molti di noi hanno le più svariate origini, che nelle nostre identità abbiamo dunque traccia di culture più o meno lontane e che la società presenta una varietà di appartenenze che la rende più ricca per molti aspetti. Possedere un’identità etnica significa da un lato appartenere a un gruppo e condividerne determinate caratteristiche, dall’altro lato vuol dire essere in qualche modo differenti dagli individui degli altri gruppi.

Spesso questi aspetti vengono sottovalutati rispetto al peso che hanno sulla nostra personalità: talvolta non vengono considerati; in alcuni casi, in modo più o meno consapevole, vengono addirittura negati. Perché, diciamolo, tra stereotipi e pregiudizi, non sempre è facile avere a che fare con le proprie origini, soprattutto quando determinano l’essere parte di una minoranza.

Le nostre appartenenze sono componenti fondamentali della nostra identità, anche quelle a cui diamo poco valore, perché magari pensiamo riguardino solo un nonno lontano, o quelle che non consideriamo perché, per mille motivi, sono difficili da accettare. [Ma] le nostre origini, la storia della nostra famiglia, sono come le radici di un albero: sono fondamentali, ci sostengono e danno nutrimento alla nostra identità. Per questo è importante conoscerle e tramandarle, insieme all’orgoglio di possederle. Come sempre, infatti, la non conoscenza e l’evitamento1 non cancellano le cose, ma rendono tutto più difficile, dando origine a vuoti che in mancanza di elementi oggettivi vengono riempiti di immaginazione, con il rischio di proiettare fantasie, ansie e paure.”


(Micol Metzinger, Famiglie e appartenenze: l’importanza delle radici, www.ieled.it, 23 giugno 2018)

LEGGI E COMPRENDI

1 Quali sono i due tipi di identità che interagiscono nella personalità di ciascuno?


2 Quali elementi ognuno di noi condivide con i propri genitori?

RIFLETTI, SCRIVI, SOSTIENI

3 Confrontandoti con i brani letti delle autobiografie di Alfieri e Tamaro, nonché con le indicazioni offerte dall’autrice dell’articolo qui sopra proposto, considera la tua esperienza personale e rispondi alle seguenti domande: come descriveresti il tuo carattere? da dove ritieni che abbiano avuto origine i tratti salienti della tua personalità? dalla tua famiglia d’origine, dall’ambiente sociale in cui hai vissuto o – al contrario – da un’opposizione a essi? Scrivi un testo espositivo e/o narrativo su questo tema, facendo riferimento, se vuoi, ad alcuni episodi della tua infanzia.

Il magnifico viaggio - volume 3
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Il Seicento e il Settecento