T5 ANALISI ATTIVA - Il Cavaliere nella rete

T5

Il Cavaliere nella rete

La locandiera, atto III, scene I-VII

Il brano che qui presentiamo segue immediatamente, nella commedia, quello precedente: dall’inizio del terzo atto, in una manciata di scene, Mirandolina riesce a irretire completamente il Cavaliere spregiatore delle donne.

ATTO III, scena prima

Camera di Mirandolina con tavolino e biancheria da stirare.

Mirandolina, poi Fabrizio.


MIRANDOLINA Orsù, l’ora del divertimento1 è passata. Voglio ora badare a’ fatti miei. 

Prima che questa biancheria si prosciughi2 del tutto, voglio stirarla. Ehi, Fabrizio.

5      FABRIZIO Signora.

MIRANDOLINA Fatemi un piacere. Portatemi il ferro caldo.

FABRIZIO (con serietà,3 in atto di partire) Signora sì.

MIRANDOLINA Scusate, se do a voi questo disturbo.

FABRIZIO Niente, signora. Finché io mangio il vostro pane, sono obbligato a servirvi, 

10    (vuol partire)

MIRANDOLINA Fermatevi; sentite: non siete obbligato a servirmi in queste cose; ma 

so che per me lo fate volentieri, ed io… basta, non dico altro.

FABRIZIO Per me vi porterei l’acqua colle orecchie.4 Ma vedo che tutto è gettato via.5

MIRANDOLINA Perché gettato via? Sono forse un’ingrata?

15    FABRIZIO Voi non degnate i poveri uomini.6 Vi piace troppo la nobiltà.

MIRANDOLINA Uh povero pazzo! Se vi potessi dir tutto! Via, via, andatemi a pigliar 

il ferro.

FABRIZIO Ma se ho veduto io con questi miei occhi…

MIRANDOLINA Andiamo, meno ciarle.7 Portatemi il ferro.

20    FABRIZIO (andando) Vado, vado, vi servirò, ma per poco.

MIRANDOLINA (mostrando parlar da sé, ma per esser sentita) Con questi uomini, più che 

loro si vuol bene, si fa peggio.

FABRIZIO (con tenerezza, tornando indietro) Che cosa avete detto?

MIRANDOLINA Via, mi portate questo ferro?

25    FABRIZIO Sì, ve lo porto. (Non so8 niente. Ora la mi tira su, ora la mi butta giù. Non 

so niente), (da sé, parte)


ATTO III, scena seconda

Mirandolina, poi il Servitore del Cavaliere.


MIRANDOLINA Povero sciocco! Mi ha da servire a suo marcio dispetto. Mi par di 

ridere a9 far che gli uomini facciano a modo mio. E quel caro signor cavaliere, 

30    ch’era tanto nemico delle donne? Ora, se volessi, sarei padrona di fargli fare 

qualunque bestialità.10

SERVITORE Signora Mirandolina.

MIRANDOLINA Che c’è, amico?

SERVITORE Il mio padrone la riverisce, e manda a vedere come sta.

35    MIRANDOLINA Ditegli che sto benissimo.

SERVITORE (le dà una boccetta d’oro) Dice così, che beva un poco di questo spirito di 

melissa,11 che le farà assai bene.

MIRANDOLINA è d’oro questa boccetta?

SERVITORE Sì, signora, d’oro, lo so di sicuro.

40    MIRANDOLINA Perché non mi ha dato lo spirito di melissa quando mi è venuto 

quell’orribile svenimento?12 Servitore Allora questa boccetta egli non l’aveva.

MIRANDOLINA Ed ora come l’ha avuta?

SERVITORE Sentite. In confidenza. Mi ha mandato ora a chiamar un orefice, l’ha 

comprata, e l’ha pagata dodici zecchini; e poi mi ha mandato dallo speziale13 

45    a comprar lo spirito.

MIRANDOLINA Ah, ah, ah! (ride)

SERVITORE Ridete?

MIRANDOLINA Rido, perché mi manda il medicamento dopo che son guarita del male.

SERVITORE Sarà buono per un’altra volta.

50    MIRANDOLINA Via, ne beverò un poco per preservativo14 (beve). Tenete (gli vuol dar la 

boccetta), ringraziatelo.

SERVITORE Oh! la boccetta è vostra.

MIRANDOLINA Come mia?

SERVITORE Sì. Il padrone l’ha comprata a posta.15

55    MIRANDOLINA A posta per me?

SERVITORE Per voi; ma zitto.

MIRANDOLINA Portategli16 la sua boccetta, e ditegli che lo ringrazio.

SERVITORE Eh via.

MIRANDOLINA Vi dico che gliela portiate, che non la voglio.

60    SERVITORE Gli volete far quest’affronto?

MIRANDOLINA Meno ciarle. Fate il vostro dovere. Tenete.

SERVITORE Non occorr’altro. Gliela porterò. (Oh che donna! Ricusa17 dodici zecchini! 

Una simile non l’ho più ritrovata, e durerò fatica a trovarla), (parte)


ATTO III, scena terza

Mirandolina, poi Fabrizio.


65    MIRANDOLINA Uh è cotto, stracotto, e biscottato!18 Ma siccome quel che ho fatto con 

lui, non l’ho fatto per interesse, voglio ch’ei confessi la forza delle donne, senza 

poter dire che sono interessate e venali.

FABRIZIO (sostenuto, col ferro da stirare in mano) Ecco qui il ferro.

MIRANDOLINA è ben caldo?

70    FABRIZIO Signora sì, è caldo; così foss’io abbruciato.19

MIRANDOLINA Che cosa vi è di nuovo?

FABRIZIO Questo signor cavaliere manda le ambasciate, manda i regali. Il servitore 

me l’ha detto.

MIRANDOLINA Signor sì, mi ha mandato una boccettina d’oro, ed io gliel’ho rimandata 

75    indietro.

FABRIZIO Gliel’avete rimandata indietro?

MIRANDOLINA Sì, domandatelo al servitore medesimo.

FABRIZIO Perchè gliel’avete rimandata indietro?

MIRANDOLINA Perché… Fabrizio… non dica… Orsù, non parliamo altro.20

80    FABRIZIO Cara Mirandolina, compatitemi.

MIRANDOLINA Via, andate, lasciatemi stirare.

FABRIZIO Io non v’impedisco di fare…

MIRANDOLINA Andatemi a preparare un altro ferro, e quando è caldo, portatelo.

FABRIZIO Sì, vado. Credetemi, che se parlo…

85    MIRANDOLINA Non dite altro. Mi fate venire la rabbia.

FABRIZIO Sto cheto.21 (Ell’è una testolina bizzarra, ma le voglio bene), (da sé, e parte)

MIRANDOLINA Anche questa è buona. Mi faccio merito con Fabrizio d’aver ricusata la 

boccetta d’oro del cavaliere. Questo vuol dir saper vivere, saper fare, saper profittare 

di tutto, con buona grazia, con pulizia,22 con un poco di disinvoltura. In materia 

90    d’accortezza, non voglio che si dica ch’io faccio torto al sesso.23 (va stirando)


ATTO III, scena quarta

Il Cavaliere e detta.


CAVALIERE (da sé, indietro) (Eccola. Non ci volevo venire, e il diavolo mi ci ha 

strascinato).

MIRANDOLINA (lo vede colla coda dell’occhio, e stira) (Eccolo, eccolo).

95    CAVALIERE Mirandolina?

MIRANDOLINA (stirando) Oh signor cavaliere! Serva umilissima.

CAVALIERE Come state?

MIRANDOLINA (stirando senza guardarlo). Benissimo, per servirla.

CAVALIERE Ho motivo di dolermi di voi.

100 MIRANDOLINA (guardandolo un poco) Perché, signore?

CAVALIERE Perché avete ricusato una piccola boccettina che vi ho mandato.

MIRANDOLINA (stirando) Che voleva ch’io ne facessi?

CAVALIERE Servirvene nelle occorrenze.24

MIRANDOLINA Per grazia del cielo non sono soggetta agli svenimenti, (stirando) Mi è 

105 accaduto oggi quello che non mi è accaduto mai più.25

CAVALIERE Cara Mirandolina… non vorrei esser io stato cagione di quel funesto 

accidente.26

MIRANDOLINA (stirando) E sì ho timore che ella appunto ne sia stata la causa.

CAVALIERE (con passione) Io? Davvero?

110 MIRANDOLINA (stirando con rabbia) Mi ha fatto bere quel maledetto vino di Borgogna, 

e mi ha fatto male.

CAVALIERE (rimane mortificato) Come? Possibile?

MIRANDOLINA (stirando) È così senz’altro. In camera sua non ci vengo mai più.

CAVALIERE V’intendo. In camera mia non ci verrete più? Capisco il mistero.27 Sì, lo 

115 capisco. Ma veniteci, cara, che vi chiamerete28 contenta (amoroso).

MIRANDOLINA Questo ferro è poco caldo: ehi; Fabrizio? (forte verso la scena) Se l’altro 

ferro è caldo, portatelo.

CAVALIERE Fatemi questa grazia, tenete questa boccetta.

MIRANDOLINA (con disprezzo,29 stirando) In verità, signor cavaliere, dei regali io non 

120 ne prendo.

CAVALIERE Li avete pur presi dal conte d’Albafiorita.

MIRANDOLINA (stirando) Per forza. Per non disgustarlo.30

CAVALIERE E vorreste fare a me questo torto? e disgustarmi?

MIRANDOLINA Che importa a lei che una donna la disgusti? Già le donne non le può 

125 vedere.

CAVALIERE Ah, Mirandolina! ora non posso dire così.

MIRANDOLINA Signor cavaliere, a che ora fa la luna nuova?31

CAVALIERE II mio cambiamento non è lunatico. Questo è un prodigio della vostra 

bellezza, della vostra grazia.

130 MIRANDOLINA (ride forte, e stira) Ah, ah, ah.

CAVALIERE Ridete?

MIRANDOLINA Non vuol che rida? Mi burla, e non vuol ch’io rida?

CAVALIERE Eh furbetta? Vi burlo eh? Via, prendete questa boccetta.

MIRANDOLINA (stirando) Grazie, grazie.

135 CAVALIERE Prendetela, o mi farete andare in collera.

MIRANDOLINA (chiamando forte, con caricatura) Fabrizio, il ferro.

CAVALIERE (alterato) La prendete, o non la prendete?

MIRANDOLINA Furia, furia32 (prende la boccetta, e con disprezzo la getta nel paniere della 

biancheria).

140 CAVALIERE La gettate così?

MIRANDOLINA (chiama forte, come sopra) Fabrizio.


ATTO III, scena quinta

Fabrizio col ferro, e detti.


FABRIZIO Son qua. (Vedendo il Cavaliere s’ingelosisce).

MIRANDOLINA (prende il ferro) È caldo bene?

145 FABRIZIO (sostenuto) Signora sì.

MIRANDOLINA (a Fabrizio, con tenerezza) Che avete, che mi parete turbato?

FABRIZIO Niente, padrona, niente.

MIRANDOLINA (come sopra) Avete male?

FABRIZIO Datemi l’altro ferro, se volete che lo metta nel fuoco.

150 MIRANDOLINA (come sopra) In verità, ho paura che abbiate male.

CAVALIERE Via, dategli il ferro, e che se ne vada.

MIRANDOLINA (al Cavaliere) Gli voglio bene, sa ella? È il mio cameriere fidato.

CAVALIERE (da sé, smaniando) (Non posso più).

MIRANDOLINA (dà il ferro a Fabrizio) Tenete, caro, scaldatelo.

155 FABRIZIO (con tenerezza) Signora padrona…

MIRANDOLINA (lo scaccia) Via, via, presto.

FABRIZIO (Che vivere è questo? sento che non posso più) (da se, e parte).


ATTO III, scena sesta

Il Cavaliere e Mirandolina.


CAVALIERE Gran finezze,33 signora, al suo cameriere!

160 MIRANDOLINA E per questo, che cosa vorrebbe dire?

CAVALIERE Si vede che ne siete invaghita.34

MIRANDOLINA (stirando) Io innamorata di un cameriere? Mi fa un bel complimento, 

signore; non sono di sì cattivo gusto io. Quando volessi amare, non getterei il 

mio tempo sì malamente.35

165 CAVALIERE Voi meritereste l’amore di un re.

MIRANDOLINA (stirando) Del re di spade, o del re di coppe?36

CAVALIERE Parliamo sul serio, Mirandolina, e lasciamo gli scherzi.

MIRANDOLINA (stirando) Parli pure, che io l’ascolto.

CAVALIERE Non potreste per un poco lasciar37 di stirare?

170 MIRANDOLINA Oh perdoni! Mi preme allestire38 questa biancheria per domani.

CAVALIERE Vi preme dunque quella biancheria più di me?

MIRANDOLINA (stirando) Sicuro.

CAVALIERE E ancora lo confermate?

MIRANDOLINA (stirando) Certo. Perché di questa biancheria me ne ho da servire, e di 

175 lei non posso far capitale di niente.39

CAVALIERE Anzi potete dispor di me con autorità.

MIRANDOLINA Eh, che ella non può vedere le donne.

CAVALIERE Non mi tormentate più. Vi siete vendicata abbastanza. Stimo voi, stimo 

le donne che sono della vostra sorte,40 se pur ve ne sono. Vi stimo, vi amo e vi 

180 domando pietà.

MIRANDOLINA Sì signore, glielo diremo41 (stirando in fretta, si fa cadere un manicotto).42

CAVALIERE Credetemi… (leva di terra il manicotto e glielo dà)

MIRANDOLINA Non s’incomodi.

CAVALIERE Voi meritate di esser servita.

185 MIRANDOLINA (ride forte) Ah, ah, ah.

CAVALIERE Ridete?

MIRANDOLINA Rido perché mi burla.

CAVALIERE Mirandolina, non posso più.43

MIRANDOLINA Le vien male?

190 CAVALIERE Sì, mi sento mancare.

MIRANDOLINA (gli getta con disprezzo la boccetta) Tenga il suo spirito di Melissa.

CAVALIERE Non mi trattate con tanta asprezza. Credetemi, vi amo, ve lo giuro, (vuol 

prenderle la mano, ed ella col ferro lo scotta) Ahimè!

MIRANDOLINA Perdoni: non l’ho fatto apposta.

195 CAVALIERE Pazienza! Questo è niente. Mi avete fatto una scottatura più grande.44

MIRANDOLINA Dove, signore?

CAVALIERE Nel cuore.

MIRANDOLINA (chiama ridendo) Fabrizio!

CAVALIERE Per carità, non chiamate colui.

200 MIRANDOLINA Ma se ho bisogno dell’altro ferro.

CAVALIERE Aspettate… (ma no…) chiamerò il mio servitore.45

MIRANDOLINA (vuol chiamar Fabrizio). Eh! Fabrizio…

CAVALIERE Giuro al cielo, se viene colui gli spacco la testa.46

MIRANDOLINA Oh questa è bella! Non mi potrò servire della mia gente?47

205 CAVALIERE Chiamate un altro; colui non lo posso vedere.

MIRANDOLINA Mi pare ch’ella si avanzi un poco troppo,48 signor cavaliere, (si scosta 

dal tavolino col ferro in mano)

CAVALIERE Compatitemi… son fuor di me.

MIRANDOLINA Anderò io in cucina, e sarà contento.

210 CAVALIERE No, cara, fermatevi.

MIRANDOLINA (passeggiando) È una cosa curiosa questa.

CAVALIERE (le va dietro) Compatitemi.

MIRANDOLINA (passeggia) Non posso chiamar chi voglio?

CAVALIERE (le va dietro) Lo confesso. Ho gelosia di colui.

215 MIRANDOLINA (da sé, passeggiando) (Mi vien dietro come un cagnolino).

CAVALIERE Questa è la prima volta ch’io provo che cosa sia amore.

MIRANDOLINA (camminando) Nessuno mi ha mai comandato.

CAVALIERE (la segue) Non intendo di comandarvi: vi prego.

MIRANDOLINA (voltandosi con alterezza) Che cosa vuole da me?

220 CAVALIERE Amore, compassione, pietà.

MIRANDOLINA Un uomo, che stamattina non poteva veder le donne, oggi chiede amore, 

e pietà? Non gli abbado,49 non può essere, non gli credo. (Crepa, schiatta,50 

impara a disprezzar le donne), (da sé, e parte)


ATTO III, scena settima

CAVALIERE solo.


225 Oh maledetto il punto, in cui ho principiato a mirar costei!51 Son caduto nel

laccio, e non vi è più rimedio.

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ANALISI ATTIVA

I contenuti tematici

Le capacità seduttive di Mirandolina si esercitano qui nei confronti di due personaggi: il servo Fabrizio e il Cavaliere. Mirandolina è un’autentica commediante, nei cui gesti verità e finzione si mescolano con grande abilità. Per esempio, parlando con Fabrizio, a un certo punto sospende il discorso (ma so che per me lo fate volentieri, ed io... basta, non dico altro, rr. 11-12), lasciandogli immaginare ciò che vuole. Poco più avanti finge di parlar da sé, ma per essere sentita (come recita la didascalia, r. 21), dando speranza a Fabrizio, che ne è subito intenerito. Con il povero servo utilizza – diremmo – il bastone e la carota, tanto da disorientare completamente il giovane: Non so niente. Ora la mi tira su, ora la mi butta giù. Non so niente (rr. 25-26).

La locandiera riesce così a manipolare con grande facilità gli uomini che la circondano, e di ciò è affatto consapevole: Mi par di ridere a far che gli uomini facciano a modo mio (rr. 28-29). Mostrandosi disinteressata al denaro nel momento in cui rifiuta la boccetta d’oro donatale dal Cavaliere, convince quest’ultimo ancor di più della sua onestà, e lo stesso fa con Fabrizio. Della propria astuzia Mirandolina si compiace con una dose di mal celato orgoglio: Questo vuol dir saper vivere, saper fare, saper profittare di tutto, con buona grazia, con pulizia, con un poco di disinvoltura (rr. 88-89).

1. Quale espressione usa Fabrizio per dire che farebbe di tutto per Mirandolina? E perché pensa di esserle indifferente?


2. In quali punti del testo Mirandolina esprime la consapevolezza che il Cavaliere sia ormai ai suoi piedi? A quali figure retoriche ricorre?


3. Come puoi interpretare l’affermazione di Mirandolina non voglio che si dica ch’io faccio torto al sesso (r. 90)?

Nella quarta scena il Cavaliere si reca nella stanza in cui Mirandolina sta stirando. È un passo avanti non da poco: negli atti precedenti era sempre stata lei ad andare nella camera del cliente con il pretesto di servirlo. Ormai, però, l’uomo non sa più trattenersi, e Goldoni ne mostra tutte le smanie e le furie. Mirandolina prima lo lusinga, lasciandogli credere che il suo svenimento sia stato dovuto a lui (come se lei ne fosse innamorata: E sì, ho timore che ella appunto ne sia stata la causa, r. 108), ma subito dopo lo disillude (Mi ha fatto bere quel maledetto vino di Borgogna, e mi ha fatto male, rr. 110-111). Poi lo fa ingelosire, mostrandosi particolarmente tenera con Fabrizio, di cui gli parla in questi termini: Gli voglio bene, sa ella? È il mio cameriere fidato (r. 152). In tal modo ottiene la capitolazione del suo nobile cliente, che si spinge a smentire esplicitamente il proprio credo antifemminile: Stimo voi, stimo le donne che sono della vostra sorte, se pur ve ne sono. Vi stimo, vi amo, e vi domando pietà (rr. 178-180).

Alla fine della scena sesta il Cavaliere giunge addirittura a domandare a Mirandolina Amore, compassione, pietà (r. 220), dove il climax discendente sottolinea il progressivo ridimensionamento delle aspettative, purché la donna si degni di riconoscere, al limite anche senza ricambiarlo, il sentimento che egli prova verso di lei. La completa capitolazione del Cavaliere è sottolineata da una scena brevissima, la settima, occupata da una sola battuta dell’uomo: Oh maledetto il punto, in cui ho principiato a mirar costei! Son caduto nel laccio e non vi è più rimedio (rr. 225-226).

4. Nella scena quarta, quali strategie usa Mirandolina per fingere scarso interesse per il Cavaliere e le sue richieste, oltre al rifiuto della boccettina?


5. Quale atteggiamento mostra Mirandolina verso il cavaliere nella scena sesta?


6. Considera le didascalie presenti nel brano: qual è la loro funzione rispetto al gioco di seduzione che sta avvenendo?


7. scrivere per raccontare Reinterpreta il brano dal punto di vista di Fabrizio, raccontando in prima persona, come se fossi lui, quanto accade sulla scena (circa 40 righe).

Il magnifico viaggio - volume 3
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Il Seicento e il Settecento