I SAPERI FONDAMENTALI

I SAPERI FONDAMENTALI

LA SINTESI

LA VITA

Nato ad Alcalá de Henares nel 1547, Cervantes si sposta in varie città spagnole con la famiglia e compie studi irregolari. Si trasferisce poi in Italia, tra Roma e Napoli, dove alterna le attività di studente e di cortigiano, prima di arruolarsi e partecipare alla battaglia di Lepanto (1571). Rapito in seguito dai corsari, trascorre in schiavitù cinque anni ad Algeri. Di ritorno in patria nel 1580 diviene esattore delle tasse, ma per alcune irregolarità è incarcerato. Muore a Madrid nel 1616.

LE OPERE

Don Chisciotte Pubblicato in due parti, rispettivamente nel 1605 e nel 1615, il romanzo narra le avventure di Alonso Quijano, un hidalgo appassionato di  romanzi cavallereschi che decide di diventare cavaliere con il nome di don Chisciotte della Mancia. Animato dagli ideali di giustizia, pace e protezione degli oppressi, don Chisciotte, in sella al suo Ronzinante, compie imprese frutto della fantasia e di una visione distorta della realtà: lotta contro i mulini a vento scambiati per giganti, cade vittima di mulattieri, osti, pastori e galeotti identificati erroneamente con valorosi cavalieri o pericolosi nemici. Ad accompagnare il protagonista nelle sue avventure è Sancho Panza, un contadino che don Chisciotte nomina suo scudiero e al quale promette enormi fortune. Espressione della letteratura del Siglo de oro, il Don Chisciotte è inizialmente concepito per condannare l’eccessiva diffusione dei romanzi cavallereschi: il sognatore don Chisciotte, incapace di vedere la realtà del mondo, destinato al fallimento, rappresenta una  parodia della figura letteraria del cavaliere errante. Dopo le prime avventure l’elemento comico lascia però il posto a una più profonda riflessione esistenziale e a una visione complessa della realtà, la quale non è interpretabile alla luce di un unico punto di vista. La prosa del Don Chisciotte è essenziale e concreta. All’interno del testo è possibile identificare diversi narratori: lo storico arabo, autore di un immaginario manoscritto ritrovato, lo scrittore, il traduttore e indirettamente Alonso Fernández de Avellaneda, continuatore non autorizzato della prima parte del Don Chisciotte. Costruita a più voci, l’opera è anche un esempio di  metaromanzo perché presenta riflessioni sul suo procedere e sui dubbi dell’autore, generando un efficace effetto straniante.


Le altre opere Tra le opere di Cervantes si ricordano numerose commedie, il romanzo pastorale La Galatea (1585), le Novelle esemplari (1613) – che sviluppano in particolare il tema dell’amore, colto da prospettive diverse –, il poemetto Il viaggio nel Parnaso (1614) e il romanzo postumo I travagli di Persile e Sigismonda.

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LE PAROLE CHIAVE

Romanzi cavallereschi

I romanzi cavallereschi sono il principale bersaglio polemico del Don Chisciotte. Cervantes critica la loro eccessiva diffusione e soprattutto il fatto che incarnano gli ideali di un mondo che ormai non esiste più. La passione e l’ossessione del protagonista per le gesta eroiche di valorosi cavalieri sono infatti il risultato di questa moda letteraria, che allontana sempre di più la letteratura (e il protagonista) dalla realtà e dal contesto storico in cui nasce e si sviluppa.

Parodia

Nell’opera la parodia è presente a diversi livelli: letterario, perché il romanzo è una parodia dei romanzi cavallereschi; tematico, attraverso la figura di don Chisciotte, che con i suoi comportamenti fuori luogo e fuori tempo imita le gesta di eroici cavalieri in un contesto invece quotidiano; stilistico, perché don Chisciotte si esprime con un linguaggio non adatto all’epoca in cui vive, ma altisonante e pieno di enfasi. Infine, essa offre uno spunto di riflessione sulla caduta delle illusioni e sul disinganno nel momento in cui la letteratura lascia il posto alla realtà.

Metaromanzo

Nel Don Chisciotte l’autore interviene spesso durante la narrazione per rendere partecipe il lettore dei meccanismi letterari dell’opera, della sua struttura e delle sue possibilità. Il romanzo, pertanto, parla di sé stesso in quanto opera letteraria. Non solo; nella seconda parte i personaggi fanno riferimento all’esistenza di altre due opere che narrano le loro imprese, una delle quali è proprio lo stesso romanzo di Cervantes in cui si muovono come personaggi, provocando così nel lettore un senso di sfasamento tra letteratura e realtà.

Il magnifico viaggio - volume 3
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Il Seicento e il Settecento