Le opere minori

Le opere minori

La fama e l’importanza di Cervantes sono legate soprattutto al Don Chisciotte: per questo siamo partiti da quest’opera. Tuttavia la carriera letteraria di Cervantes aveva preso l’avvio già nel 1585, con la pubblicazione del romanzo pastorale La Galatea. Il successo, arrivato nel 1605 con la prima parte del Don Chisciotte, prosegue in crescendo dalle Novelle esemplari (1613) alla lunga composizione poetica Il viaggio nel Parnaso (1614), fino alle Otto commedie e otto intermezzi e alla seconda parte del Don Chisciotte (1615). Postumo appare il suo ultimo romanzo, I travagli di Persile e Sigismonda.

Dopo il Don Chisciotte, la sua opera più significativa sono le 12 Novelle esemplari, così dette perché da ognuna si può ricavare una morale. Sono storie che spesso ruotano attorno al tema dell’amore, sviluppato da prospettive sempre diverse e con trame densissime di eventi ed effetti a sorpresa che complicano lo svolgimento dell’azione. Su queste vicende si innestano anche altri temi tipici dello scrittore, quali l’amicizia, l’onore, l’avventura, la ricerca della libertà, il viaggio con i suoi pericoli, il conflitto religioso, la pazzia.

Le novelle di Cervantes raccontano di zingare che convolano a nozze con nobili innamorati (La zingarella), ragazzi che affrontano il mondo della malavita (Rinconete e Cortadillo), locandiere che si scoprono aristocratiche (La sguattera illustre), uomini impazziti a causa di un filtro d’amore (Il dottor Vidriera) e, ancora, di inganni, corsari, rapimenti, naufragi, guerre, streghe e persino di due cani che filosofeggiano sulla vita (Il colloquio dei cani).

La consapevolezza che l’autore ha della novità della propria arte traspare in molti passi della sua opera. Ne è un esempio il celebre brano in cui rivendica con orgoglio l’originalità linguistica delle sue Novelle esemplari: «Credo, ed è poi effettivamente così, di essere il primo ad aver novellato in lingua castigliana, perché le molte novelle che sono state pubblicate in questa lingua, tutte son tradotte da lingue straniere, mentre queste sono proprio mie, non imitate né rubate; le ha concepite il mio ingegno, e partorite la mia penna». È una dichiarazione di poetica, questa, che possiamo senz’altro applicare anche al romanzo maggiore.

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento