Specchi incantati - Quaderno di scrittura

INTERPRETARE, VALUTARE, CONFRONTARE B 5 10 15 20 25 30 Fra chi sta lodando il disco si è già fatto ricorso all ormai tradizionale motto del miglior Bowie da Scary Monsters. La filastrocca viene del resto ripetuta a ogni suo album e ha francamente stancato, come se questo signore non avesse pubblicato niente di rilevante dopo il 1980. Dall altro lato abbiamo i detrattori, per cui Bowie è costretto alla resa. Se prova a fare qualcosa fuori dai suoi binari, è un modaiolo che ruba le idee altrui (nel caso specifico, quelle di Scott Walker e dei Radiohead), quando invece prova a fare un album che suoni classico (come poteva essere The Next Day) viene proposto come candidato per il ritiro, dal momento che non avrebbe più niente da dire. curioso questo trattamento riservato al Duca, assai diverso da quello di cui godono gli altri dinosauri del rock. A Neil Young, Bruce Springsteen, Bob Dylan o Leonard Cohen vengono concessi dischi in cui ripetono le cose che li hanno resi celebri, e nessuno ne sembra offeso. Per Bowie invece, al netto di una maggioranza che continua a stimarlo, rimarrà sempre la peculiarità di un ala di detrattori minoritaria ma pungente. [ ] Eppure rimane un fatto: che possano piacere o meno, i suoi dischi risultano disturbanti. Mentre altri grandi vecchi del rock danno al proprio pubblico il contentino, Bowie sembra volerlo prendere a schiaffi. [ ] L album è ovviamente più che valido. Somiglia certo ad alcune cose dello Scott Walker sperimentale e dei Radiohead di Kid A e Amnesiac, peccato solo che Walker iniziò la sua fase sperimentale con quel Nite Flights del 1978 che, per sua ammissione, tutto doveva a Low e Heroes, e che quei Radiohead a loro volta utilizzarono molti degli elementi della trilogia berlinese1 (il matrimonio fra elettronica sperimentale e ottoni, i ritmi ipnotici, le atmosfere spaziali e via dicendo), pur processandoli secondo l estetica dei propri tempi e i propri metodi. Il più di cui si possa accusare Bowie è quindi di essersi ripreso, perché no con qualche interesse, ciò che gli appartiene. Inoltre ci sono brani che sono Bowie e basta, come la malinconica ballata acustica Dollar Days o l elettronica vellutata di I Can t Give Everything Away, che cita in contemporanea l attacco di Thursday s Child e l armonica a bocca di Never Let Me Down. Sue e Tis A Pity She Was A Whore sono state stravolte rispetto alle versioni uscite come 45 giri, la prima dimezzata nella lunghezza e pompata da strutture drum n bass, la seconda smarrendo il piglio apocalittico ma guadagnando in ricchezza dell arrangiamento. La title track è forse il pezzo più apertamente prog della carriera, capace in dieci minuti di andare dall Idm al glam passando per il jazz, mentre all opposto si piazzano brani dalla scrittura più essenziale, come Girl Loves Me, con le sue scansioni robotiche, e Lazarus, sorta di noise-rock blueseggiante condito da atmosfere noir. Federico Romagnoli, recensione a David Bowie, Blackstar, www.ondarock.it, 5 gennaio 2016 1. trilogia berlinese: tre album pubblicati da David Bowie durante una permanenza a Berlino ovest dal 1976: Low, 1977; Heroes, 1977; Lodger, 1979. 99 76205P_48P0871_INTE_BAS@0099.pgs 11.10.2018 12:56

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Antologia primo biennio