Specchi incantati - Quaderno di scrittura

BOTTA E RISPOSTA identificato. La conversazione intrapresa dai due con animazione sembrava vertere su questioni di natura estetica. In considerazione di quanto sopra descritto prego la S.V. di voler cortesemente indicarmi le conseguenze che debbo trarre dai fatti elencati e l atteggiamento che Ella riterrà opportuno che io assuma per quanto concerne la mia successiva condotta. Nell attesa di un cortese riscontro assicuro alla S.V. i sensi della mia profonda considerazione e mi dico con osservanza ecc. ecc. b. Comunicato stampa Chi ha detto che il romanzo è morto? In questo nuovo e travolgente racconto l autore, di cui i lettori ricorderanno l avvincente «Le scarpe slacciate , fa rivivere con asciutto e toccante realismo dei personaggi a tutto tondo che si muovono in una vicenda di tesa drammaticità, sullo sfondo di lancinanti pulsioni collettive. La trama ci parla di un eroe, allusivamente indicato come il Passeggero, che una mattina si imbatte in un enigmatico personaggio, a sua volta coinvolto in un duello mortale con uno sconosciuto. Nella allucinante scena finale, ritroviamo il misterioso personaggio dell inizio che ascolta con assorta attenzione i consigli di un ambiguo esteta. Un romanzo che è al tempo stesso di azione e di stranite atmosfere, una storia di terso e spietato vigore, un libro che non vi lascerà dormire. c. Me guarda Me guarda, ste cose non le capisco: un tipo che s intigna a marciarti sul ditone ti fa girare i cosiddetti. Ma se dopo aver protestato va poi a sedersi come un cottolengo, me guarda questo non mi va giù. Me guarda, ho visto sta roba l altro giorno sulla piattaforma di dietro della S. Già quello ci aveva un collo un po lungo, quel pollastro, e non mi fare parlare di quella specie di treccia da cretinetti che aveva intorno al suo cappello. Me guarda, con un cappello così me non ci andrei in giro neanche morto. E come te l ho detto, dopo aver fatto casino con un altro che gli aveva marciato sui fettoni, quello è andato a sedersi e amen. Me guarda, uno che mi marciava sulle unghie, me ci rifilavo una sberla che vedeva. Guarda che poi delle volte nella vita ci sono delle combinazioni che basta D altra parte me lo dico sempre, solo le montagne non si incontrano mai. Due ore dopo non te lo rivedo di nuovo, quello? Giuro, te lo vedo davanti alla Gare Saint-Lazare! Me guarda, l ho visto in compagnia di un compagno del suo giro che gli diceva (me guarda, ho sentito proprio bene): «Dovresti spostare quel bottone . Me guarda, l ho visto come vedo te, ci faceva vedere il bottone in alto. R. Queneau, Esercizi di stile, Einaudi, Torino 2005 44 69164D_48P0871_INTE_BAS@0044.pgs 01.10.2018 10:16

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Antologia primo biennio