8. COME SCRIVO IL FEMMINILE DEI NOMI COMUNI?

8. COME SCRIVO IL FEMMINILE DEI NOMI COMUNI? Nella grammatica italiana, i NOMI COMUNI si dividono in maschili o femminili. Nomi di cosa > Il genere grammaticale dei nomi cosiddetti di cosa , cioè inanimati, è assegnato per convenzione: diciamo il caffè, l acqua, ma con questo non vogliamo significare che il caffè è di sesso maschile e l acqua di sesso femminile. Parole straniere > I nomi comuni di cosa che vengono da lingue straniere di solito mantengono lo stesso genere della lingua di origine se questa lingua di origine ha il maschile e il femminile: lo charme, dal francese; il samovar dal russo. Se la lingua di origine non ha i due generi, come avviene nell inglese, la parola prende il genere del corrispettivo italiano più immediato: la cover (la copertina); il business (l affare). Nomi di esseri animati > Il genere grammaticale dei nomi comuni di esseri animati può essere sia maschile, sia femminile. Per ricavarlo, esistono alcune regole. Le ricordiamo seguendo la proposta di Cecilia Robustelli nel volume Donne, grammatica e media, liberamente scaricabile sul sito dell Accademia della Crusca. La classificazione parte da una divisione di fondo tra nomi semplici, con base lessicale + desinenza (ragazz-o/ragazz-a) e nomi suffissati , con base lessicale + suffisso + desinenza (sena-tor-e/sena-tric-e). Maschile -o prefetto -e il custode -i l(o) accalappiacani -u il bantu -a il collega Nomi semplici base lessicale + desinenza -a, -e, -i, -o, -u Femminile -a prefetta invariato, prende l art. femmminile la la custode invariato, prende l art. femmminile la l(a) accalappiacani invariato, prende l art. femmminile la la bantu invariato, prende l art. femmminile la la collega 34 69164D_48P0871_INTE_BAS@0034.pgs 01.10.2018 10:15

Specchi incantati - Quaderno di scrittura
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Antologia primo biennio