Laboratorio sul testo

T3 40 45 50 55 60 orgogliosa che le venga richiesta nella misura delle sue capacità con ampio margine per l elemento gioco, il bambino a poco a poco le rinnega e le cancella totalmente dal suo repertorio. Dopo i cinque-sei anni le strade dei due sessi divergono profondamente: mentre i bambini guardano ormai ai lavori casalinghi con un disprezzo dovuto alla raggiunta consapevolezza che quello non sarà mai il loro mondo, le bambine vi sono riportate di forza dalla loro identificazione con la madre e dalle sue richieste di aiuto. I richiami ai loro compiti futuri, ai bambini che avranno, alla loro casa, al marito da accudire saranno ripetuti, pressanti, continui, convinti come si è che se le si lasciassero libere le bambine disprezzerebbero i lavori domestici tanto quanto li disprezzano i maschi. Non si tratta dunque di un semplice tirocinio per l apprendimento di certe abilità, ma di un vero e proprio condizionamento perpetrato allo scopo di rendere automatiche certe prestazioni. Infatti, se l intenzione degli adulti non fosse questa, basterebbero pochi mesi di insegnamento intensivo prima del matrimonio, perché la ragazza imparasse a mandare avanti una casa: i lavori domestici sono così banali che chiunque li può imparare perfettamente in pochissimo tempo. Ma gli adulti sanno benissimo che se non si produce un condizionamento nell età adatta, cioè quella in cui la critica e la ribellione sono improbabili, sarà quanto mai arduo ottenere queste prestazioni più in là. L ordine familiare e sociale esige che le donne siano consenzienti a sobbarcarsi il compito di addette ai servizi domestici, poiché il loro rifiuto metterebbe in crisi contemporaneamente la casta maschile, condizionata a essere servita, e l intera struttura sociale, che si rifiuta di sopportare i costi del lavoro domestico femminile e quelli necessari all impianto di una organizzazione che lo sostituisca. Laboratorio sul testo COMPRENDERE E ANALIZZARE 1. La tesi iniziale dell autrice è che a la disposizione al gioco è naturale nei bambini, così come i giochi che essi fanno. b la disposizione al gioco è naturale nei bambini, ma i giochi che essi fanno dipendono dalla cultura in cui essi vivono. c la disposizione al gioco dei bambini e i giochi che essi fanno sono condizionati dalla cultura in cui essi vivono. d i giochi dei bambini sono naturali in ciascuna cultura, che predispone i bambini al gioco. 2. Secondo l autrice, gli adulti a non permettono ai bambini di scegliere liberamente i propri giochi e ritengono che ciò sia giusto. b lasciano liberi i bambini di scegliersi i propri giochi, senza condizionarli in alcun modo. c credono di lasciare liberi i bambini nella scelta dei giochi, ma in realtà li condizionano. d cercano di non condizionare i bambini nella scelta dei giochi, ma sono consapevoli di farlo comunque. 215 69164D_48P0871_INTE_BAS@0215.pgs 01.10.2018 10:15

Specchi incantati - Quaderno di scrittura
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Antologia primo biennio