3. Le fonti

Alle origini dell epica | UNIT 3 il mito eziologico (dal greco ait a, causa, origine ), che si sovrappone talvolta a quello naturalistico e tende a dare ragione di usanze, tradizioni, culti, cerimonie particolari; un esempio è nel racconto di Icaro ( T4, p. 78), che si conclude con l attribuzione del nome di mare Icario al tratto di mare in cui egli precipitò; il mito storico, che racconta in chiave simbolica le fasi più antiche della storia di un popolo. Tale declinazione del mito è particolarmente frequente nel repertorio greco, spesso legato alla guerra di Troia o ai viaggi intrapresi dagli eroi nel Mediterraneo all epoca della prima (XI-X secolo a.C.) e della seconda colonizzazione (VIII-VI secolo a.C.). 3. LE FONTI L intera letteratura greca trae le sue origini dal racconto della guerra di Troia e da Omero: il leggendario autore dei più famosi poemi epici dell antichità costituisce, pertanto, la prima fonte del mito greco. I miti più antichi vengono riferiti anche da un altro poeta, Esiodo, vissuto tra l VIII e il VII secolo a.C., il quale nella Teogonia ( generazione degli dèi ) si interroga sull origine degli dèi e del mondo. Dello stesso autore è un poema didascalico sulle tecniche dell agricoltura, Le opere e i giorni, nel quale viene approfondito il ruolo delle divinità come ispiratrici delle norme etiche e sociali che regolano e disciplinano la convivenza tra gli uomini. In principio era Omero Un interesse diverso muove, invece, lo storico Erodoto (V secolo a.C.), che raccoglie il patrimonio mitologico dei Greci e degli altri popoli (che egli chiama barbari , termine greco di origine onomatopeica per indicare gli stranieri, letteralmente balbuzienti ), mosso dalla convinzione che ogni mito, per il semplice fatto di esistere e di far parte di una tradizione, contenga un nucleo di verità. Dalla poesia alla prosa 4. IL MITO IN ET ELLENISTICA E ROMANA Nel periodo successivo alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.), la cosiddetta età ellenistica, si tornò a studiare il mito con una curiosità erudita, riscoprendo spesso varianti meno note. Un esempio di questo nuovo atteggiamento si riscontra nell opera del poeta Apollonio Rodio (295-215 a.C.). Nato ad Alessandria d Egitto, grande centro della cultura ellenistica, ebbe il soprannome di Rodio a causa del lungo soggiorno a Rodi, isola dell Egeo orientale dove secondo la tradizione si era recato in seguito a polemiche avute con il suo maestro, il poeta Callimaco. Il suo nome è legato soprattutto alle Argonautiche, lungo poema epico in quattro libri dedicato all impresa degli Argonauti ( marinai della nave Argo ) nella Colchide, regione affacciata sul mar Nero. Al centro dell opera sono le avventure di Giasone, figlio di Esone, re di Iolco in Tessaglia, al quale il fratellastro Pelia ha sottratto il trono. Lo zio spedisce Giasone in una missione pericolosa per sbarazzarsene: gli promette, infatti, di restituirgli il trono a condizione che gli consegni il vello d oro custodito dal re Eeta nella selvaggia Colchide. Il vello d oro è la pelle L epica di Apollonio Rodio 58 80079D_48P1013_INTE_BAS@0058.pgs 17.12.2019 13:27

Specchi incantati - volume C
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Epica