VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE T9 Il duello tra Enea e Turno o vers e ze Tratto da Eneide, libro XII, vv. 887-952 en c om l pet Luca Giordano, Enea vince Turno, 1682 ca. Sulle rive del Tevere si svolgono i combattimenti più sanguinosi: particolarmente commovente è la morte dei giovani Pallante e Lauso: il primo, figlio del troiano Evandro, viene ucciso per mano di Turno, il secondo invece da Enea (libro X). Struggente è la scena in cui Evandro apprende la morte del figlio, mentre anche sul fronte latino sono rivolte le prime critiche a Turno, che annuncia l aiuto di un nuovo alleato, il popolo dei Volsci, guidati dalla valorosa Camilla. La donna guerriera, tuttavia, trova la morte mentre insegue un troiano per impossessarsi delle sue armi. Tale evento determina il ritiro dei Volsci e l avanzata dei Troiani (libro XI). Nell ultimo libro, Turno, incoraggiato dalla sorella, la ninfa Giuturna, si dichiara finalmente disposto ad affrontare Enea in duello. Questi accetta a una condizione: in caso di sconfitta i Troiani si ritireranno nella città di Evandro, mentre in caso di vittoria Troiani e Latini dovranno fondersi in un solo popolo. L intervento iniziale delle divinità, tuttavia, complica l esito dello scontro: Turno è aiutato dalla sorella Giuturna, Enea dalla madre Venere, finché Giove a colloquio con la moglie Giunone decide che è giunto il momento che si compia il destino. La dea acconsente purché il nome di Troia sparisca e il popolo nascente abbia lingua e costumi latini. Pertanto, Giove invia a Giuturna una delle Diri, divinità annunciatrici di morte, affinché si allontani dal fratello. Sotto forma di un gufo, la Dira vola attorno a Turno, che ormai sente venire meno le forze 890 895 Enea di contro incalza e vibra la lancia, enorme, simile a un tronco, e parla con animo feroce: «Ora cos è questo indugio? Perché ti attardi, o Turno? Non con la corsa, con l armi crudeli si deve combattere da presso. Trasformati in tutti gli aspetti, raduna quanto vali con l animo e con l astuzia; desidera di volare sulle alte stelle, e di racchiuderti nel cavo della terra Quello, scuotendo il capo: «Non le tue superbe parole m atterriscono, o arrogante, gli dèi m atterriscono o Giove nemico . E senza dire null altro, rivolge lo sguardo a un grande macigno, a un grande antico macigno che giaceva sul campo, posto come confine al terreno, per dirimere le agresti contese. 887. incalza: insegue Turno che, ferito dall avversario, corre disperato. 888. con animo feroce: in questo scontro Enea sembra aver abbandonato l umanità che lo ha caratterizzato per tutto il poema e incalza Turno con parole colme di disprezzo. 890-891. con l armi crudeli da presso: bisogna combattere con le armi, nel corpo a corpo (da presso). 895. gli dèi nemico: Turno è spaventato piuttosto dal gufo che vede volare attorno a sé, presagio di morte inviato da Giove. 353 80079D_48P1013_INTE_BAS@0353.pgs 17.12.2019 13:26

Specchi incantati - volume C
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Epica