Specchi incantati - volume C

ENEIDE 15 20 25 30 Città antica fu, la tennero coloni tirii, Cartagine, lontano di fronte all Italia e alla foce del Tevere, ricca di mezzi, fortissima di ardore guerriero; che, sola, si dice Giunone prediligesse fra tutte le terre trascurata Samo; qui le sue armi, qui il suo carro; che questa regni sui popoli, se i fati permettano, la dea fin d allora si prefigge e medita. Tuttavia sapeva che sarebbe discesa da sangue troiano una stirpe che un giorno abbatterebbe le rocche tirie; di qui un popolo largamente sovrano in guerra verrebbe a rovina della Libia; così filavano le Parche. Temendo ciò la Saturnia, e memore della passata guerra che aveva fatto per prima Troia in favore della diletta Argo infatti non le erano ancora cadute dall animo le cause dell ira e dei crudeli dolori: rimane serrato nel profondo del cuore il giudizio di Paride e l offesa della spregiata bellezza, e l invisa stirpe, e gli onori a Ganimede rapito , adirata di queste cose teneva lontano dal Lazio, travagliati per tutta la distesa delle acque, i Troiani, relitti dei Danai e del feroce Achille; e già da molti anni erravano, spinti dai fati, intorno a tutti i mari. Tanto costava fondare la gente romana. Publio Virgilio Marone, Eneide, libro I, vv. 1-33, trad. di L. Canali, Mondadori, Milano 2014 12. coloni tirii: coloni di Tiro, città fenicia, da cui vennero i fondatori di Cartagine. Situata sul golfo di Tunisi, Cartagine è contrapposta a Roma anche sul piano geografico, trovandosi sulla sponda opposta del Mediterraneo. 16. trascurata Samo: a eccezione di Samo, isola del mar Egeo, sede di un celebre santuario dedicato alla dea Era, la latina Giunone. 16-17. qui le sue armi carro: secondo il mito, a Cartagine Giunone conservava le armi e il carro. 17-18. che questa medita: Giunone avrebbe sperato che Cartagine fosse diventata la città più potente del mondo, se il Fato lo avesse permesso. Contro il destino, dunque, nulla possono neppure gli dèi. 20. una stirpe tirie: un popolo che avrebbe abbattuto le rocche cartaginesi. un allusione ai Romani che, vincitori su Cartagine nel corso delle tre guerre puniche, tra III e II secolo a.C., nel 146 a.C. la rasero completamente al suolo. 21. di qui: da Enea e dal sangue troiano. 22. verrebbe: sarebbe venuto. a rovina della Libia: a distruzione dell Africa, in particolare di Cartagine. così filavano le Parche: così era stato stabilito dal Fato, rappresentato dalle Parche (in greco Moire), le dee custodi del destino umano: Cloto filava dal fuso il filo della vita, Lachesi legava il filato al fuso assegnando a ciascuno una porzione di destino, Atropo lo recideva ineluttabilmente. 23. la Saturnia: Giunone, figlia di Saturno, sorella e moglie di Giove. della passata guerra: memore della guerra trascorsa, che aveva condotto contro Troia in difesa della sua amata Argo (città greca molto cara a Giunone). 27. il giudizio di Paride: il giudizio del troiano Paride, chiamato a indicare chi fosse la più bella tra le dee: Giunone, Minerva o Venere. Quest ultima gli aveva promesso in cambio l amore della donna più bella, Elena, moglie di Menelao. Il rapimento di Elena era stato il motivo scatenante della guerra di Troia. 28. l invisa stirpe: la stirpe odiata dei Troiani. Ganimede rapito: figlio del re di Troia Troo, fu amato da Giove, che lo rapì e lo portò sull Olimpo come coppiere degli dèi. In questa funzione prese il posto di Ebe, figlia prediletta di Giunone. 30-31. relitti Achille: Enea e i compagni sono i sopravvissuti della distruzione di Troia messa in atto dai Greci (Danai), tra cui Achille. 297 80079D_48P1013_INTE_BAS@0297.pgs 17.12.2019 13:23

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Epica