Specchi incantati - volume C

ILIADE 285 290 295 300 305 310 315 ma trafiggimi il petto, mentre ti vengo incontro, se te l ha concesso un dio; ora schiva però la mia lancia di bronzo: la prendessi tutta nel corpo! Più leggera sarebbe la guerra ai Troiani se tu fossi morto: sei per loro la pena più grande . Disse, e palleggiando scagliò la sua lunga lancia, lo scudo del Pelide colse nel centro, non sbagliò il colpo; ma rimbalzò lontano dallo scudo la lancia; Ettore andò in furia che a vuoto il dardo veloce gli fosse sfuggito di mano, rimase confuso, non aveva altra lancia di frassino. Chiamava Deifobo dal bianco scudo, gridando a voce spiegata: gli chiedeva una lancia lunga; ma quello non gli era vicino; Ettore allora comprese in cuor suo e disse: «Ahimè, davvero gli dèi m hanno invitato alla morte: io credevo mi fosse vicino l eroe Deifobo, invece è dentro le mura ed Atena m ha tratto in inganno. M è accanto ormai la morte funesta, non è più lontana, e non c è scampo: da un pezzo questo volevano Zeus ed il figlio di Zeus, il Saettatore, che pure in passato benigni mi proteggevano; ma adesso m incalza il destino. Che almeno non abbia a morire senza battermi e senza gloria, ma compiendo qualcosa di grande, che si sappia anche in futuro! . Detto così, sfoderò la spada affilata, ch era appesa al suo fianco, grande e pesante, s avventò, stretto in guardia, come aquila che vola in alto e scende sulla pianura attraverso nuvole fosche a ghermire tenero agnello o timida lepre: Ettore venne all assalto così, brandendo la spada affilata. Gli andò incontro Achille, pieno di furia selvaggia in cuor suo, davanti al petto tenendo lo scudo bello, ben lavorato, e scuotendo l elmo lucente a quattro strati; ondeggiavano i bei crini d oro, che Efesto aveva applicati folti intorno alla cresta. Come nel cuor della notte s avanza tra gli astri la stella di Espero, che nel cielo è l astro più bello, veniva luce così dalla punta aguzza dell asta, che Achille 296. comprese in cuor suo: Ettore si rende conto che Deifobo non è mai stato veramente al suo fianco; chi ha preso le sembianze del fratello, dunque, deve essere una divinità che complotta contro di lui. 302. il Saettatore: epiteto per indicare Apollo. 309. fosche: scure. 310. ghermire: afferrare con gli artigli. 311. brandendo: impugnando saldamente. 315. crini: peli della criniera dei cavalli usati per decorare la sommità dell elmo. 316. Efesto: dio del fuoco e fabbro degli dèi, aveva forgiato le nuove armi di Achille, dopo che queste, prestate a Patroclo, erano finite nelle mani di Ettore (libro XVIII). 317-318. la stella di Espero: Vespero, la stella della sera. Si tratta del pianeta Venere, l astro più luminoso nel cielo dopo il Sole e la Luna. 319. aguzza: acuminata. 157 80079D_48P1013_INTE_BAS@0157.pgs 17.12.2019 13:39

Specchi incantati - volume C
Specchi incantati - volume C
Epica