Specchi incantati - volume C

Omero | UNIT 1 130 135 140 145 150 155 a lungo visse, quando contese coi Numi immortali, ei che le Ninfe, nutrici dell ebro Diòniso, un giorno cacciò pei gioghi santi di Nisa. Gittarono quelle tutte i lor tirsi a terra, battute dal pungolo aguzzo dell omicida Licurgo: Diòniso, tutto sgomento, giù si tuffò nei flutti del mare; e lui pavido accolse Teti nel grembo; e per gli urli del sire era tutto un tremore. Ma si crucciaron con lui gli Dei dalla facile vita, e lo privò della vista di Crono il figliuolo; né a lungo visse: ché l odio ei divenne di tutti gli eterni Celesti. Dunque non io coi Numi beati combatter vorrei. Ma se degli uomini sei, che pascono il frutto dei campi, fatti più presso, ché prima tu giunga al confine di morte . E gli rispose così d Ippòloco il fulgido figlio: «O valoroso Tidìde, perché la mia stirpe tu chiedi? Simili sono le stirpi degli uomini a stirpi di foglie. Le foglie, queste a terra le spargono i venti, e la selva altre ne germina, e torna di nuovo a fiorir primavera: così le stirpi umane, spunta una, quell altra appassisce. Pure, se tu vuoi questo sapere, se fatto esser certo qual sia la mia progenie: è dessa a molti uomini nota. V è la città d Efìra nel cuor dell Argòlide equestre, dove Sìsifo nacque, che fu dei mortali il più scaltro, Sìsifo, d olo figlio. Da Sìsifo Glauco nacque, e fu Glauco padre del nobile Bellerofonte, ch ebbe dai Numi in dono bellezza e virile prodezza. Pur, contro lui macchinò nell animo infesti disegni Preto, e via lo scacciò dalla patria; e ben era possente ei fra gli Argivi: ché Giove li aveva soggetti al suo scettro. Arsa di folle brama, voleva la sposa di Preto, 131-132. ei Nisa: lui (ei) che un giorno cacciò le Ninfe, nutrici dell ebbro Dioniso, sui monti sacri (gioghi santi) di Nisa. Dioniso, figlio di Zeus e Semele, era il dio del vino e dell ebbrezza. Nisa era, in origine, un sito immaginario, un monte coperto di boschi e ricco di sorgenti, dove si diceva che Dioniso fosse cresciuto; più tardi fu localizzata in varie parti della Grecia o in Tracia, in Asia e in Africa. 133. tirsi: bastoni rituali legati al culto di Dioniso. 136. Teti: la più bella delle Nereidi, le ninfe dei mari figlie di Nereo. sire: signore. Il soggetto è il dio Dioniso. 138. di Crono il figliuolo: Zeus, figlio di Crono, detto anche Cronide. 143. fulgido: risplendente. 150. progenie: stirpe. dessa: essa. 151. Argòlide equestre: regione del Peloponneso, non lontana dall istmo di Corinto, che trae il nome dalla città di Argo. Era il centro principale dell allevamento dei cavalli. 152. Sìsifo: figlio di Eolo, era considerato il più scaltro dei mortali. Per aver osato sfidare gli dèi, fu punito duramente da Zeus: Sìsifo fu condannato per l eternità a spingere un masso dalla base alla sommità di un monte; ogni volta che raggiungeva la cima, il masso rotolava nuovamente alla base costringendolo a ricominciare da capo la sua fatica. 153. olo: il re dei venti. 154. Bellerofonte: il bellissimo eroe che, in groppa al mitico cavallo alato Pegaso, vinse la Chimera, creatura mostruosa con testa di leone, una testa di capra sulla schiena, una coda di serpente. Secondo il mito, fu padre di Ippòloco e dunque nonno di Glauco. 155. virile prodezza: coraggio di uomo valoroso. 157. Preto: figlio di Abante e Aglaia, si contese con il fratello gemello Acrisio l eredità paterna, ma uscì perdente; così Acrisio divenne re di Argo, mentre Preto ebbe il regno della vicina città di Tirinto, nel Peloponneso. dalla patria: cioè da Argo. 122 80079D_48P1013_INTE_BAS@0122.pgs 17.12.2019 13:37

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Epica