MITO E CIVILTÀ - Gli aedi e le Muse

Omero | UNIT 1 MITO E CIVILT Gli aedi e le Muse Il poeta dell Iliade si presenta come semplice intermediario di un canto che proviene dalla musa Calliope (nome che in greco vuol dire dalla bella voce ). a lei che si rivolge con un imperativo alla seconda persona (cantami), a dimostrazione dell intimità del rapporto che lega il poeta alla sua Musa e della natura divina del dono del canto poetico. La modalità di esecuzione non era, infatti, il canto spiegato , come quello dei cantanti d opera o della musica leggera a noi più noti, ma una sorta di cantilena (in greco parakataloghé), particolarmente adatta a una poesia narrativa. Diversamente da oggi, poi, nella società omerica la recitazione dell epica non costituiva semplicemente una forma di intrattenimento: la poesia omerica rappresentava, invece, la più alta espressione artistica, culturale e religiosa dei Greci. Gli esecutori di questa forma d arte, gli aedi, godevano pertanto di grande considerazione: Demodoco, per esempio, l aedo che risiedeva alla corte di Ulisse a Itaca, porta un nome che, se tradotto, significherebbe apprezzato dal popolo . Ad accrescere il prestigio degli aedi era anche il rapporto privilegiato con le Muse. Le Muse, nove sorelle, erano considerate figlie di Zeus e di Mnemosine (la Memoria): una discendenza non casuale. Ogni esecuzione artistica, infatti, è possibile solo grazie al lavoro della memoria, che fa ricordare i passi di una danza, i versi di una poesia, gli eventi storici, la disposizione degli astri nel cielo. Secondo la tradizione, ogni Musa svolgeva una funzione specifica: Calliope tutelava la poesia epica, Clio la storia, Erato la lirica corale, Euterpe il canto con il flauto, Melpomene la tragedia, Talia la commedia, Polinnia la pantomima, Tersicore la danza, Urania l astronomia. Ancora oggi si dice che un poeta ha bisogno di una Musa per scrivere: nei secoli questa figura ha spesso assunto l aspetto di una donna desiderata e amata, oppure si è trasformata nel concetto astratto, non più personificato, di ispirazione. Baldassarre Peruzzi, Apollo e le Muse, 1514-1523. 114 80079D_48P1013_INTE_BAS@0114.pgs 17.12.2019 13:36

Specchi incantati - volume C
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Epica