Specchi incantati - volume B

POESIA 15 20 25 30 35 40 45 Generi e temi UNIT 2 La poesia dei luoghi che mi fece all affanno. A te la speme nego, mi disse, anche la speme; e d altro non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. Questo dì fu solenne: or da trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già ch io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. O giorni orrendi in così verde etate! Ahi, per la via odo non lunge il solitario canto dell artigian, che riede a tarda notte, dopo i sollazzi, al suo povero ostello; e fieramente mi si stringe il core, a pensar come tutto al mondo passa, e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito il dì festivo, ed al festivo il giorno volgar succede, e se ne porta il tempo ogni umano accidente. Or dov è il suono di que popoli antichi? or dov è il grido de nostri avi famosi, e il grande impero di quella Roma, e l armi, e il fragorio che n andò per la terra e l oceàno? Tutto è pace e silenzio, e tutto posa il mondo, e più di lor non si ragiona. Nella mia prima età, quando s aspetta bramosamente il dì festivo, or poscia ch egli era spento, io doloroso, in veglia, premea le piume; ed alla tarda notte un canto che s udia per li sentieri lontanando morire a poco a poco, già similmente mi stringeva il core. PAROLA DI Trastulli L origine della parola trastullo è incerta (alcuni studiosi la fanno derivare dal diminutivo di trastum, banco del giocoliere), ma la presenza del vocabolo nella lingua italiana è molto antica e risale agli inizi del XIV secolo. Il sostantivo trastullo deriva dal verbo trastullare e, oltre a riferirsi all azione del giocare, divertirsi , è passato a significare concretamente l oggetto con il quale ci si svaga. In alcuni casi, con il termine trastullo ci si riferisce a chi, in un gruppo di persone, è diventato oggetto di scherno. Giacomo Leopardi, Canti, in Poesie e prose, vol. I, a cura di M.A. Rigoni, Mondadori, Milano 1987 14. mi fece all affanno: mi ha fatto nascere per farmi soffrire. speme: speranza. 17. solenne: festivo. 18. ti rimembra: ti ritorna in mente. 20. non già ch io speri: non oso nemmeno sperarlo. 21. al pensier ti ricorro: ti vengo in mente. chieggo: chiedo. 24. etate: età. 25. non lunge: non lontano. 82 26. riede: ritorna. 27. ostello: casa. 28. fieramente: crudelmente. 31-32. il giorno volgar succede: segue un giorno feriale, di lavoro. 32-33. se ne porta... accidente: il tempo porta via con sé tutti gli avvenimenti umani, tutte le cose che accadono sulla Terra. 36-37. il fragorio... l oceàno: il fragore delle armi che risuonò per terra e per mare. 38. posa: riposa. 39. si ragiona: si parla. 41-42. poscia ch egli era spento: poi, dopo che era finito. 42-43. io doloroso... piume: addolorato, restavo sveglio steso sul letto, schiacciando le piume del cuscino. 44. s udia: si udiva, si sentiva. 45. lontanando: allontanandosi.

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Poesia e teatro