Specchi incantati - volume B

TEATRO I generi COME CONTINUA UNIT 3 Passano diversi anni, e Galileo si ritira nella campagna toscana, controllato a vista dall Inquisizione. Accudito dalla glia Virginia e ormai quasi cieco, si dedica a redigere documenti in linea con l ortodossia della Chiesa. Un giorno Andrea Sarti decide di far visita al vecchio maestro, che svela di aver terminato un importante opera scienti ca: l allievo, entusiasta, crede che Galileo abbia contraddetto la propria abiura per continuare, segretamente, le ricerche. Ma Galileo lo smentisce: avendo rinunciato alle sue idee per timore della tortura, non si sente più nemmeno degno di essere considerato uno scienziato. La sua è una spietata autoanalisi, al termine della quale però af da all allievo il manoscritto della sua ultima opera, af nché lo porti con sé in Olanda. Nell ultima scena Andrea, in procinto di attraversare il con ne, viene fermato dalle guardie, che perquisiscono i suoi bagagli e trovano diversi libri. Rinunciano però a controllarli uno per uno: il manoscritto di Galileo è salvo... SPECCHI di CARTA La vicenda di Galileo si colloca nel Seicento, il secolo buio in cui l Europa fu brutalmente insanguinata dalle guerre di religione. Abiura, inquisitori, opposizione alla scienza in nome di una cultura oscurantista e repressiva... Brecht inizia a scrivere il suo dramma negli anni dell ascesa del nazismo, quando in Germania ogni aspetto della vita sociale e culturale, e quindi anche la scienza, doveva essere asservito alla volontà del regime hitleriano. E oggi che rapporto c è tra la tecnica e il potere? La scienza ha davvero come «unico scopo [...] alleviare la fatica dell esistenza umana , come sostiene Galileo? Oppure serve ai potenti per sostituire vecchie forme di schiavitù con altri, nuovi sistemi di controllo, sviluppati grazie ai progressi dell informa- tica? Evitiamo di unirci alle opposte tifoserie: a quelli che esaltano a prescindere la scienza senza interrogarsi sui rischi che un suo uso distorto può comportare e, d altro canto, a quelli che si trincerano dietro una fumosa morale per condannare i progressi che l umanità fa sulla strada della conoscenza. Di sicuro, come ci mostra l abiura di Galileo, il potere ha spesso paura del cambiamento: chi non è pago, chi non si accontenta, chi vuole capire più del dovuto ha ancora molto da temere. Certo, non i processi e le condanne a morte del Seicento né le oppressioni delle dittature del Novecento, ma altri condizionamenti, molto più sottili di un tempo, che senza che ce ne accorgiamo possono indurci a desistere, ad abbassare il capo, a ritrattare. Joseph-Nicolas Robert-Fleury, Galileo davanti al Sant Uffizio in Vaticano, 1847. 486

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Poesia e teatro