3. DAL CINQUECENTO A OGGI

TEATRO I generi UNIT 2 Mosaico raffigurante la scena di una commedia, probabilmente di Plauto, III sec. d.C. diografo latino più rappresentativo di questa produzione è Tito Maccio Plauto (251 ca. a.C.-184 a.C.): dalle sue opere che ci sono pervenute emergono una grande libertà rispetto ai modelli greci, di cui pure mescola trame e situazioni grazie alla tecnica della contaminatio ( contaminazione ), e una straordinaria verve comica, fatta di battute rapide e vivaci ( T1, p. 457). A differenza dell arte di Plauto, priva di spessore psicologico e disinteressata ai problemi morali, quella di Publio Terenzio Afro (185 ca.-159 a.C.) persegue scopi riflessivi e uno studio attento dei caratteri e delle relazioni tra gli uomini. Ma proprio per questo il suo raffinato teatro non incontra il favore del pubblico romano, più incline ad apprezzare le ripetitive maschere di Plauto e le sue gag chiassose e dall effetto facile. 3. DAL CINQUECENTO A OGGI La commedia dell arte 454 Abbandonata nel Medioevo, la commedia torna in auge durante l età rinascimentale, in cui nascono capolavori come La mandragola di Niccolò Machiavelli (1469-1527), che mette in scena la crisi dei valori umanistici attraverso l invenzione di personaggi immorali e spregiudicati. Ma il Cinquecento è soprattutto il secolo della commedia dell arte , uno spettacolo comico basato sull improvvisazione. Gli attori (ossia i professionisti del mestiere: questo è il significato della parola arte ) non usano infatti un vero e proprio copione, ma un canovaccio, cioè il riassunto di una trama essenziale alla quale aggiungono di volta in volta battute, scherzi e lazzi escogitati sul momento. Questo compito viene facilitato dal fatto che essi tendono a specializzarsi in un ruolo fisso riconoscibile dalla maschera, dall abbigliamento

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro