I tropi

Le figure retoriche I TROPI I tropi sono figure retoriche che modificano in profondità i contenuti del testo, producendo significati nuovi, anche molto lontani da quelli letterali. Ecco i tropi principali. Nome Metonimia Descrizione Sostituzione di un termine con un altro, che ha con il primo un rapporto di vicinanza logica. Si può realizzare secondo varie modalità. Esempio Nudo tornava chi rigò di pianto le vesti eterne che la dea gli dava (Giovanni Pascoli) [la causa per l effetto: invece di rigò di lacrime , l autore scrive rigò di pianto: il pianto, infatti, è la causa delle lacrime] a l cuor sentìa l ebr età salire quasi io bevessi un calice di vino. (Gabriele d Annunzio) [il contenente per il contenuto: a essere bevuto è il vino all interno del calice, non il calice stesso] quando de l Alpi schermo pose fra noi et la tedesca rabbia (Francesco Petrarca) [l astratto per il concreto: il sentimento astratto della tedesca rabbia sostituisce i tedeschi rabbiosi] Mentre Rinaldo così parla, fende con tanta fretta il suttil legno l onde (Ludovico Ariosto) [la materia per l oggetto: suttil legno indica la nave veloce fatta di legno] Sineddoche Espressione di un concetto mediante un altro, che intrattiene con il primo una relazione di quantità. e se da lunge i miei tetti saluto (Ugo Foscolo) [la parte per il tutto: i tetti che il poeta saluta da lontano stanno per le case e, più in generale, per la patria del poeta] Fattezze mai sì signorili e belle non vide l occhio mio lucido e chiaro. (Giovan Battista Marino) [il singolare per il plurale: occhio sta per occhi ] Metafora Sostituzione di un espressione Non come stremata tu resisti di senso proprio con un altra in questo lago di senso figurato, associata alla di indifferenza ch è il tuo cuore prima da un rapporto di somiglianza. Al contrario di quanto succede nella similitudine, non sono espressi nessi comparativi (come, simile a ecc.). (Eugenio Montale) 45

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro