Specchi incantati - volume B

Giuseppe Ungaretti ANALISI ATTIVA Quasi un epigramma Nel 1918 Ungaretti combatte sul fronte francese, nella regione della Champagne, a poche decine di chilometri dalla sua amata Parigi. La guerra dura ormai da anni, e ogni giorno può essere l ultimo. La convinzione che la morte sia un evento possibile, anzi probabile, è ormai radicata in lui, dopo avere assistito alla fine improvvisa di tanti compagni. Nasce così Soldati, una poesia brevissima, quasi un epigramma, che in nove parole soltanto condensa un sentimento di precarietà che va ben oltre la contingenza bellica, per abbracciare la condizione umana in sé. 1. Il verbo Si sta (v. 1) è nella forma a riflessiva c indica la condizione di passività dei soldati. d indica la stasi delle lunghe giornate in trincea. b impersonale Infatti il titolo si riferisce c passivante a a un gruppo qualsiasi di soldati. d intransitiva pronominale b ai compagni d arme di Ungaretti. perché c ai soldati nemici. a il poeta riflette su se stesso e sulla sua condi d a tutti i soldati, in ogni tempo e luogo. zione. b indica una condizione non individuale, ma col lettiva. Un antica similitudine La poesia si risolve in una similitudine, che paragona l uomo alle foglie: è un nesso che si ritrova già nella Bibbia, in Omero e nei grandi classici della letteratura italiana. Ungaretti doveva avere presente soprattutto un passo dell Inferno, in cui Dante ritrae le anime dannate in attesa che il barcaiolo Caronte le traghetti nel regno dei morti: «Come d autunno si levan le foglie / l una appresso de l altra, fin che l ramo / vede a la terra tutte le sue spoglie (Inferno, III, vv. 112-114). Soldati declina però il paragone in termini originali. In primo luogo è da considerare l uso dei versicoli, che spezzano una struttura metrica riconducibile al tradizionale doppio settenario (Si sta come d autunno / sugli alberi le foglie). Gli enjambements spingono a rallentare la lettura, come faceva l autore, che nelle dizioni era solito lasciare abissi di silenzio fra un verso e l altro. La scelta di posporre con un iperbato il termine di paragone, le foglie (v. 4), mette al centro della composizione i riferimenti spazio-temporali all autunno e agli alberi, creando una sottile tensione con il verbo iniziale. Da un lato infatti Si sta, dall altro si è certi di un destino di caduta. La minaccia della morte grava su ogni creatura. La parola foglie cade solo all ultimo, condannata da un soffio di vento, così come basta una pallottola vagante a uccidere il soldato, giunto incolume agli ultimi mesi di guerra. 2. Il riferimento all autunno (v. 2) rimanda a ai colori, rosso e giallo, delle foglie in quella stagione. b ai frutti tipici dell autunno che maturano sugli alberi, come noci e castagne. 3. Quali delle seguenti caratteristiche puoi associare alle foglie autunnali e alla loro caduta? (sono possibili più risposte) a Tenacia. b Dolcezza. c al clima fresco e umido della stagione. c Fragilità. d all imminente caduta delle foglie, prima dell in d Leggerezza. verno. e Instabilità. f Imprevedibilità. 409

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Poesia e teatro