Specchi incantati - volume B

Versi da ascoltare SPECCHI di CARTA Spirituale, ma anche frenetica e corporea; sacra e rituale, ma anche profana ed erotica; classica e composta, ma anche moderna e disarmonica: riassumere le molteplici forme della danza è davvero impossibile. Il ballo è infatti un inesauribile risorsa espressiva: seguiamo passi rigidamente codificati o ci muoviamo liberi e istintivi; danziamo per divertimento, per passione, per integrarci con gli altri e per mille altri motivi. Si balla soprattutto in coppia: i ballerini comunicano costantemente tra loro e parlano con il corpo, attraverso sguardi e movimenti, attraendosi e respingendosi in un complesso gioco di seduzione. soltanto un loro codice privato? No, perché la danza, come tutte le forme di espressione, ha una natura sociale ed è, pertanto, anche spettacolo: una coppia che balla, affiatata e sensuale, attira l attenzione degli altri e suscita ora ammirazione ora invidia, ora desiderio ora rivalità. Paolo Conte evoca gli anni d oro del jazz e ci trasporta nell atmosfera esotica e vibrante di un dancing di New Orleans, trasformando la danza in una metafora della vita. Riusciremo a stare fermi? GUIDA ALLA LETTURA Una canzone che dice e non dice Una coppia balla con trasporto un vivace boogie-woogie, mentre l orchestra, quasi in estasi, si dondolava (v. 43) nel suo swing (la parola inglese, letteralmente dondolarsi , indica il ritmo tipico del jazz), suonando una canzone che diceva e non diceva (v. 42). I due ballerini, posseduti da una passione irrefrenabile, sono ben consapevoli di dove volevano arrivare (v. 46): si tratta di una reticenza, ma non l unica, visto che tutta la vicenda è calata in un contesto sfuggente. Per capire dove ci troviamo e in quale periodo dobbiamo affidarci alle parole chiarificatrici dello stesso Conte: «Ho ambientato la canzone in un non ben precisato dancing nero americano all epoca che mi piace tra gli anni Venti e Trenta . Siamo dunque nel Sud degli Stati Uniti e più precisamente a New Orleans, in Louisiana, culla della musica afroamericana, come lasciano intendere una serie di indizi: le vampate africane (v. 3) della danzatrice accaldata; il paragone con il coccodrillo (v. 4), abitante dei fiumi della zona; il calore soffocante che nemmeno il ventilatore [...] immenso (v. 19) riesce a sconfiggere; il palmizio (v. 43); il mare (v. 44). Il sistema dei personaggi Nella coppia al centro della scena spicca la fisionomia sensuale della ragazza: da lei emanano le avvolgenti vampe e i profumi che seducono il suo partner il quale, predatorio e scattante come un coccodrillo, è stregato dalla sua presenza. Attorno ai due si aggira una piccola folla eterogenea di personaggi, messi insieme dal caso ma legati da un invisibile geometria di sguardi, desideri e rivalità. Tra questi emergono, in una rapida sequenza di impronta cinematografica, una cassiera cinese, impassibile sotto le luci saettanti mentre fuma una sigaretta aromatizzata, e il batterista che osserva con sguardi cattivi (v. 35) i due sinuosi danzatori, costretto ad assistere alla scena nell ombra (v. 34). La danza, la vita, i fallimenti La concitazione dei ballerini e dell orchestra cresce di minuto in minuto, quando il calore diventa insopportabile, gli odori si fanno pungenti, l entusiasmo dei musicisti è convulso. In questa atmosfera esotica si coglie una volontà sfrenata di divertirsi e di accantonare le miserie dell esistenza: il boogie di Paolo Conte è, in fin dei conti, un vero e proprio tuffo frenetico nella vitalità. Gli ultimi due versi insinuano però una realtà diversa e inattesa: chi li pronuncia e di quale errore si parla? Il quinto personaggio (v. 47), comparso in precedenza, è una figura misteriosa e ambigua: perché lascia il dancing? un pretendente della ragazza messo da parte? un uomo che paga i suoi errori uscendo silenziosamente di scena? Il mondo, sembra dirci il cantautore, non è uno scherzo: anche se balliamo, è sempre una faccenda da adulti, e un solo errore può essere fatale. Così, mentre i due ballano smemorati, un improvvisa nota di amarezza affiora al pensiero di chi, nella sala da ballo come nella vita, sta in disparte e si rifugia nel nulla (v. 49). 373

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro