Se ti è piaciuto - Il volto della guerra

Il volto della guerra Nel Novecento il cinema ha saputo colpire a fondo l immaginario di chi al fronte non c è mai stato, ma anche di chi ci è stato e ha sperimentato in prima persona le follie belliche. Queste sono al centro di numerose pellicole dedicate alla Prima guerra mondiale, come 1917, uscito nel 2019 con la regia di Sam Mendes, che si è ispirato ai drammatici racconti del nonno, soldato dell esercito britannico sul fronte francese. La realtà delle trincee, fatta di angoscia, sporcizia, paranoia, risalta anche in Orizzonti di gloria (1957), capolavoro di Stanley Kubrick, che in seguito girerà un altro film antimilitarista, dedicato stavolta alla guerra scatenata dagli Stati Uniti in Vietnam: Full Metal Jacket (1987), dove viene descritto il durissimo addestramento di un gruppo di reclute, trasformate in strumenti di morte, senza alcun riguardo per la loro individualità. Lo sconvolgente ritorno della guerra in Europa negli anni Novanta, a causa del sanguinoso conflitto jugoslavo, ha offerto lo spunto per la pellicola di Denis Tanovic No Man s Land (2001): è la storia ridicola e insieme atroce di un soldato ferito, che non può muoversi perché farebbe esplodere la mina su cui è sdraiato. Intorno a lui si agitano senza costrutto soldati bosniaci, serbi, i caschi blu dell Onu e uno stuolo di giornalisti che vorrebbero documentare la situazione. Un immagine tratta dal film storico 1917 (2019) di Sam Mendes. Di orrori bellici si è occupato a più riprese anche il cinema d animazione: Valzer con Bashir (2008), dell israeliano Ari Folman, torna per esempio sulla guerra in Libano del 1982, seguendo il percorso di un soldato deciso a superare un amnesia dovuta ai sensi di colpa. Una scena di Full Metal Jacket (1987), diretto da Stanley Kubrick. Un fotogramma della pellicola d animazione Valzer con Bashir (2008). 364

Specchi incantati - volume B
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Poesia e teatro