Se ti è piaciuto - Parole dipinte

Parole dipinte Come i poeti hanno proposto disinvolte commistioni di versi e immagini, così i pittori nel Novecento sono stati tentati dall idea di riversare nelle loro opere lettere, parole, intere frasi scritte a mano, stampate tipograficamente o incollate tramite collage, come fecero cubisti e futuristi negli anni Dieci. Altri artisti cercarono di farsi illustratori delle proprie poesie: tentativi suggestivi si devono allo svizzero Paul Klee (1879-1940), che era solito introdurre strani segni nei suoi quadri, i quali sembrano comporre una sorta di alfabeto d invenzione. Anche il russo Vasilij Kandinskij (1866-1944), negli stessi anni, amava disseminare nelle sue opere simboli estrosi e indecifrabili. Paul Klee, Segni in giallo, 1937. Più di recente l italiano Alighiero Boetti (1940-1994) ha inserito nei suoi tessuti ricamati sequenze di lettere colorate, che solo di rado si dispongono in modo da creare significati riconoscibili. Molti artisti sperimentali, inoltre, lavorano all intersezione fra scrittura e pittura. Un operazione originale è, per esempio, quella compiuta da Emilio Isgrò (n. 1937), specializzatosi nel cancellare provocatoriamente opere o documenti celebri, in modo da stimolare il lettore alla riflessione. Negli ultimi anni le potenzialità di nuovi programmi grafici, unitamente all incredibile ricchezza di immagini garantita dalla Rete, hanno favorito il proliferare di esperimenti a cavallo fra il visivo e il verbale. A essi del resto si può ricondurre una pratica ormai universalmente nota, quella delle tag clouds ( nuvole di parole ), in grado di mettere in luce le parole chiave di un sito o di un testo. Vasilij Kandinskij, Righe di segni, 1931. 348

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro