Specchi incantati - volume B

Versi da guardare Corrado Govoni nasce nei pressi di Ferrara nel 1884, da un agiata famiglia di proprietari terrieri. Abbandona presto gli studi per consacrare la sua esistenza alla poesia, ed esordisce non ancora ventenne nel 1903 con due raccolte, Le fiale e Armonia in grigio et in silenzio. Più tardi, nel 1909, si trasferisce a Milano, dove entra a far parte del movimento futurista, componendo le Poesie elettriche (1911) e Rarefazioni e parole in libertà (1915). Sperperata l eredità familiare, dopo la Grande guerra si trasferisce a Roma: qui scrive altre raccolte poetiche e alcuni romanzi. Nel 1944 uno dei tre figli, Aladino, viene ucciso dai nazisti alle Fosse Ardeatine: è un dolore dal quale Govoni non si riprenderà mai del tutto. Muore al Lido dei Pini, nei pressi di Anzio, nel 1965. SPECCHI di CARTA La medusa sembra un ombrello, l attinia un innaffiatoio, e poi, e poi... Anche senza possedere la straordinaria inventiva di Govoni, chi non ha mai creduto di riconoscere un oggetto, la silhouette di un animale o il volto di un amico in una nuvola, in un ombra, nella corteccia di un albero o persino in una macchia sulla tovaglia? Questo meccanismo, detto pareidolia (in greco para significa vicino , mentre eidolon è l immagine ), nasce dalla tendenza istintiva dell essere umano a ricondurre l informe a fisionomie note, e si sviluppa quando lasciamo la mente libera di fantasticare. Pensare infatti non significa soltanto ragionare, ma anche immaginare, a partire da figure, come fa Govoni, lasciando la briglia sciolta al suo estro associativo. Oggi esistono programmi, come Deep Dream, che sollecitano artificialmente questa nostra facoltà, applicandola alle fotografie, con effetti ora divertenti ora angoscianti. Anche le macchine hanno imparato a (farci) sognare. GUIDA ALLA LETTURA Un palombaro futurista Quando pubblica Il Palombaro, nel 1915, Govoni fa parte del movimento futurista, fautore delle parole in libertà e delle tavole parolibere, in cui i vocaboli scritti mescolando caratteri tipografici di varia forma e misura sono liberi da legami sintattici o grammaticali, senza punteggiatura e spesso accompagnati da segni matematici. In alcune poesie visive composte all epoca l autore adotta un approccio più artigianale : si affida infatti alla propria mano, accostando disegni rudimentali a parole scritte volutamente con una grafia da scolaro. Non si tratta tuttavia di un facile e spensierato bozzetto. L aspetto infantile del componimento nasconde infatti la volontà di contestare le regole della tradizione, come si riprometteva appunto il Futurismo, che soltanto osservatori superficiali potevano scambiare per un gioco innocuo. 337

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro