UN TEMA, TANTE STORIE - Quando il romanzo è virale

Epidemie e società UN TEMA, TANTE STORIE Quando il romanzo è virale Le pandemie sono alla radice della civiltà narrativa italiana. In particolare la peste, che ha imperversato per secoli, sta al centro della più importante raccolta di novelle della nostra letteratura, il Decameron di Giovanni Boccaccio, nel quale una brigata di amici si riunisce in campagna, per raccontare storie e sfuggire alla terribile malattia che nel 1348 devastò la penisola. Quasi mezzo millennio più tardi ritroviamo la peste nel romanzo italiano più celebre, I promessi sposi, nel quale Alessandro Manzoni narra gli effetti causati dal morbo in Lombardia intorno al 1630. Una scena dal film Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani, 2015. Sul medesimo flagello ha insistito più di recente lo scrittore francese Albert Camus, che nel romanzo La peste (1947) affida a un medico il compito di contrastare un epidemia che fa strage nella città algerina di Orano, metafora di un mondo che cede a un male prima sottovalutato, poi inarrestabile, come fascismo e nazismo nei decenni precedenti. Una scena dal film La peste (1992), tratto dal romanzo di Albert Camus. Di tutt altra natura, ma altrettanto simbolica, è l epidemia che infuria nel capolavoro dello scrittore portoghese José Saramago, Cecità (1995). La perdita della vista, che senza una ragione apparente colpisce l intera popolazione di un paese, accende una drammatica guerra per la sopravvivenza, nella quale emergono gli istinti peggiori dell essere umano. Julianne Moore in una scena di Blindness Cecità (2008), pellicola ispirata al romanzo di José Saramago. 321

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro