Specchi incantati - volume B

Storie poetiche GUIDA ALLA LETTURA La penna e la pioggia L inizio della poesia propone un affermazione spiazzante: Alla fine di questa frase, comincerà la pioggia (v. 1). La letteratura è in grado di evocare con poche parole le immagini più diverse, mondi remotissimi e suggestivi. In questo caso Walcott con una pennellata rapidissima si limita a nominare una vela (v. 2), che scompare nella foschia. Alla pioggia si mescolano forse le lacrime di chi abbandona le proprie isole , disperando di tornare o trovare in futuro una nuova patria. Dopo la lettura dei primi versi, di più non sappiamo. Dall Egeo ai Caraibi La terza strofa introduce una serie di riferimenti all epica greca, sulla quale Walcott qualche anno dopo tornerà nel poema Omeros, facendo di Ettore e Achille due pescatori caraibici, entrambi innamorati di Elena, una sensuale cameriera di Santa Lucia. Sono solo alcuni richiami fulminei, ma che permettono al poeta di riflettere sulla precarietà delle cose alle quali l uomo tiene di più: la gloria e l amore. La bellezza e le azioni umane sono infatti destinate a un inevitabile consunzione. Ogni cosa è caduca: dopo la lunga guerra, la meravigliosa capigliatura di Elena quella per cui nacquero lutti e contese è infatti ridotta a una nuvola grigia (v. 7), e Troia, per la quale si batterono coraggiosamente tanti guerrieri, altro non è che un bianco accumulo di cenere / vicino al gocciolar del mare (vv. 8-9). Questi riferimenti ci aiutano a decifrare le allusioni del poeta: l uomo che in apertura aveva abbandonato le sue isole è dunque Ulisse, il simbolo del viaggio e dello spirito di avventura. A che cosa è servito abbandonare la patria, versare tanto sangue, ordire infiniti intrighi? Il tempo è un avversario inesorabile. Un uomo con occhi annuvolati La poesia sembrerebbe risolversi in un classico lamento sul passare degli anni, che spegne i sentimenti e annebbia la memoria, ma ancora una volta Walcott ci sorprende. Con una mossa geniale trasforma i fili di pioggia nelle corde di un arpa, e ne rovescia il percorso. Non dal cielo verso il mare, ma dal mare agli occhi annuvolati (v. 11) di un uomo, che raccoglie la pioggia nel suo sguardo e pizzica il primo verso dell Odissea (v. 12). Chi è quest uomo? Omero, ma anche lo stesso Walcott: è qualunque poeta che si incarichi di preservare memoria di ciò che ha visto o gli è stato narrato. Solo grazie a lui le imprese degli uomini vincono il tempo e la morte. Il grigio che dilaga nei versi potrà così trasformarsi nei colori squillanti dell Egeo e dei Caraibi, destinati a vivere nei secoli anche per i lettori che non li hanno mai conosciuti. La fine si riconnette dunque all inizio: dalla voce all occhio, dall occhio alla voce. Terminata la pioggia, è iniziata la poesia, che racconta di navi giunte da chissà dove, a portare guerra, spezie, nuove usanze, genti mai viste prima, minacciose e affascinanti. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE V F g) Il poeta è in grado di suonare la pioggia. V F h) Il poeta è il cieco Omero. V F i) V F f) 1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) Una nave avanza sotto la pioggia. V F b) La nave si sta avvicinando ad alcune isole. V F c) Per i naviganti sarà difficile trovare una nuova patria. V F d) La nave sta andando a combattere a Troia. V F e) La bella Elena è ormai invecchiata. V F Troia è un cumulo di rovine. Il poeta comincia a cantare l Iliade. ANALIZZARE E INTERPRETARE 2. Dicendo vela (v. 2) al posto di nave , il poeta sta usando una a metonimia. c metafora. b sineddoche. d sinestesia. 311

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro