T2 ANALISI ATTIVA - GIUSEPPE GIOACHINO BELLI, Cosa fa er

Giuseppe Gioachino Belli nasce nel 1791 a Roma, allora capitale dello Stato Pontificio. Orfano a sedici anni di entrambi i genitori, deve abbandonare gli studi per lavorare prima come segretario presso famiglie nobili, poi all interno dell amministrazione papalina. Nel 1816 sposa una ricca vedova di tredici anni più anziana: può così dedicarsi con agio agli studi e ai versi, componendo poemi, sonetti, odi e canzoni in italiano. Negli anni Trenta si dedica con impegno quotidiano alla poesia in romanesco, ma la morte della moglie, nel 1837, lo fa precipitare in una difficile situazione, e si vede costretto a riprendere il mestiere di impiegato. Ideologicamente conservatore, nel 1849 assiste con sgomento alla fuga del papa e alla nascita della Repubblica romana, capeggiata da Mazzini e Garibaldi. Restaurato l ordine pontificio viene chiamato nel ruolo di censore teatrale, che esercita con rigore. Muore a Roma nel 1863, raccomandando di bruciare i suoi oltre duemila sonetti in romanesco, quasi tutti inediti. Per fortuna, non viene assecondato. GIUSEPPE GIOACHINO BELLI T2 Audio LETTURA Cosa fa er Papa? DATA DI COMPOSIZIONE 9 ottobre 1835 LINGUA ORIGINALE dialetto romanesco METRO sonetto con rime ABBA ABBA CDC EDE Il contadino zappa, il fabbro batte l incudine, l impiegato scrive, la maestra insegna: d accordo. Ma il papa, che cosa fa il papa? Alla domanda risponde il popolano al quale Belli dà voce in questo sonetto. ANALISI ATTIVA PAROLA DI Z affanna Nel verbo affannarsi c è il respiro faticoso e quasi rumoroso di chi inspira ed espira con difficoltà, dopo aver fatto un grosso sforzo fisico. Nell uso figurato di affannarsi, che significa affaticarsi o darsi molto da fare per una ragione specifica, c è una fatica invisibile, non meno gravosa di quella fisica. Ci si affanna anche quando si è in ansia per qualcuno o ci si agita per una preoccupazione. TRADUZIONE 4 Cosa fa er Papa? Eh ttrinca, fa la nanna, taffia, pijja er caffè, sta a la finestra, se svaria, se scrapiccia, se scapestra, e ttiè Rroma pe ccammera-locanna. [1-4] Che cosa fa il Papa? Eh, beve, dorme, mangia, prende il caffè, sta alla finestra, si diverte, soddisfa tutti i suoi capricci, vive in modo dissoluto, e tiene Roma come una camera sfitta. 8 Lui, nun avenno fijji, nun z affanna a ddirigge e accordà bbene l orchestra; perché, a la peggio, l ùrtima minestra sarà ssempre de quello che ccommanna. [5-8] Lui, non avendo figli, non si affanna a dirigere e ad accordare bene l orchestra; tanto, nel peggiore dei casi, l ultima minestra sarà sempre di chi comanda. 4. ttiè... locanna: considera (ttiè) la città di Roma come se fosse sua proprietà esclusiva. 6. ddirigge... l orchestra: non ha una famiglia da governare come si deve. 7-8. l ùrtima... ccommanna: l ultima minestra sarà destinata a colui che detiene il po- tere. Il più potente, in definitiva, sarà sempre quello che se la caverà. 273

Specchi incantati - volume B
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Poesia e teatro