Specchi incantati - volume B

POESIA Generi e temi UNIT 4 Le grandi domande della poesia GUIDA ALLA LETTURA La sera e la morte Chiamando in causa la sera come se fosse sua diretta interlocutrice, il poeta afferma di bramare intensamente il momento del tramonto che, avvolgendo con le tenebre la Terra, sembra prefigurare la calma rasserenante della morte. Sia d estate, con il bel tempo, sia d inverno, quando il cielo scuro minaccia tempesta, il sopraggiungere della sera ha un potente effetto sull interiorità del poeta, che lo attende e lo invoca come una promessa di pace. Voglia del nulla La contemplazione della tranquillità serale spinge l io lirico a riflettere sulla morte, che per Foscolo consiste in uno stato di totale cancellazione e assenza di moto, a cui tutte le cose sono prima o poi destinate (fatal qu ete, v. 1): essa è vista come un nulla eterno (v. 10), cioè una condizione di totale e perenne annullamento dell essere, in cui sia l anima sia il corpo degli individui cessano completamente di esistere. Tuttavia tale immagine non appare funesta, anzi: mentre il giorno accecante coincide con il reo tempo (v. 11), la sera rappresenta un momento rasserenante perché coincide con la fine dei dolori e delle preoccupazioni che affollano l esistenza dell io lirico e lo assalgono senza tregua, armate come le schiere di un esercito (le torme / delle cure, vv. 11-12). Non a caso, ai verbi di movimento, concentrati nella prima terzina (Vagar, v. 9; vanno, v. 10; van, v. 11) si oppone la pace della sera al v. 13. La quiete interiore è però una condizione transitoria: la guerra perenne che agita il suo cuore e accende il suo temperamento ribelle è destinata presto a riaffiorare nel ruggito del suo spirto guerrier (v. 14). Versi in tumulto La ricerca dell armonia e della pace visibile nel sonetto si rispecchia nella sua costruzione. Nelle quartine il ritmo è ampio e solenne, come a sottolineare la distaccata contemplazione della sera e la momentanea sospensione degli affanni. Le terzine invece seguono un ritmo più serrato e incalzante, adatto a esprimere la tempesta interiore che agita il poeta e l incessante scorrere del tempo, rappresentati anche attraverso la paratassi scandita dal polisindeto (e intanto, v. 10; e van, v. 11; e mentre, v. 13) e l uso insistito dell enjambement. Il riaffiorare delle tensioni dell anima si riverbera infine nell accumulo dei suoni aspri, prodotti dalla presenza di numerose vocali scure ( o e u ) e di consonanti (orme; torme; dorme; nulla eterno ecc.). LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. Ti proponiamo la parafrasi del componimento: scegli l alternativa corretta. O sera, tu giungi a me così gradita forse perché mi fai immaginare il / assomigli al riposo fatale. Arrivi sempre attesa / richiamata, sia quando ti accompagnano / inseguono le festose nubi estive e le brezze che portano serenità / il sereno, sia quando porti sul mondo / nell universo, dall aria carica di neve, tenebre ampie / durature e inquietanti, e occupi con dolcezza le vie più impervie / intime che portano al mio cuore. Mi fai vagare con il pensiero sulle impronte / sui passi che conducono al nulla eterno; e intanto se ne va rapidamente / mi sfugge quest epoca malvagia, e se ne vanno con lei le schiere delle preoccupazioni / malattie per cui lei stessa si consuma con me; e mentre io contemplo la tua pace, dorme quello spirito combattivo / aggressivo che mi ruggisce dentro. 190 ANALIZZARE E INTERPRETARE Lavoriamo insieme sulle TECNICHE Le figure retoriche p. 39 2. Come hai letto nel commento laterale, Foscolo inaugura il componimento con una figura retorica di posizione, l anastrofe. Da quale elemento ne riconosci la presenza? a Dal fatto che le parole non sono allineate se- condo un ordine abituale. b Dalla presenza di suoni ravvicinati come la f e la m. c Dalla presenza di una subordinata di valore causale. d Dall avverbio forse che apre la quartina.

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Poesia e teatro