T1 - Testo esemplare, Le figure retoriche - UGO FOSCOLO,

Ugo Foscolo nasce nel 1778 a Zante, un isola del mar Ionio. Trasferitosi a Venezia nel 1793, abbraccia gli ideali della Rivoluzione francese e si entusiasma per l intervento in Italia di Napoleone. Tuttavia, le grandi speranze vengono frustrate dal trattato di Campoformio del 1797, con il quale il territorio di Venezia viene ceduto all Austria. Deluso, il poeta decide di intraprendere la via dell esilio: da qui vivrà in modo avventuroso, in preda a una costante inquietudine. Tra le sue opere capolavori in bilico tra sensibilità classica e affanni romantici ricordiamo il romanzo epistolare Le ultime lettere di Jacopo Ortis (1802), le Poesie (1803) e il carme Dei Sepolcri (1807), in cui il poeta esalta la memoria come fondamento della civiltà. Nel 1815, per non giurare fedeltà al regime austriaco, Foscolo fugge prima in Svizzera e poi a Londra, dove muore nel 1827, povero e perseguitato dai creditori. UGO FOSCOLO T1 Alla sera TRATTO DA Poesie, 1803 METRO sonetto a rime ABAB ABAB CDC DCD Audio In questo sonetto il poeta si rivolge con affetto alla personificazione della sera. Il tramonto, infatti, è come un fedele compagno che giunge a placare ogni tormento, prefigurando l ineluttabile spegnersi della vita. LETTURA 4 Forse perché della fatal qu ete tu sei l immago a me sì cara vieni, o Sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, 8 e quando dal nevoso aere inqu ete tenebre e lunghe all universo meni sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni. v. 3 Il poeta si rivolge alla sera con un accorata apostrofe. es. 3 vv. 5-6 inqu ete / tenebre e lunghe è un iperbato (l ordine lineare sarebbe dovuto essere inquiete e lunghe tenebre ). es. 4 1. fatal qu ete: la morte, cessazione del movimento (qu ete) a cui tutti sono destinati. 2. immago: immagine. 2-3. a me... Sera!: giungi a me così gradita, o sera. 3. E quando ti corteggian: sia quando ti accompagnano. 188 TESTO ESEMPLARE Le figure retoriche vv. 1-2 I primi due versi del sonetto sono caratterizzati dall anastrofe. es. 2 4. zeffiri sereni: brezze rasserenanti. 5-6. e quando dal nervoso aere... e lunghe all universo meni: sia quando dal cielo invernale, carico di neve (nevoso aere), porti (meni) sulla Terra tenebre inquietanti e lunghe, poiché la notte invernale dura più di quella estiva. 7. sempre scendi invocata: in ogni caso giungi invocata, attesa da me. L io lirico confessa alla sera che, in qualunque stagione, aspetta con trepidazione la sua venuta. 7-8. e le secrete... tieni: e percorri (tieni) dolcemente le vie segrete del mio cuore.

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro