2. LA RICERCA DELL’ALTROVE

Henri Rousseau, La zingara addormentata, 1897. 2. LA RICERCA DELL ALTROVE La sera foscoliana e l infinito leopardiano Spesso i poeti registrano e documentano una personale insoddisfazione nei confronti del reale, del mondo, dell esistenza: i loro versi si trasformano così in un formidabile strumento di conoscenza e di meditazione intellettuale, nel quale l estro dell immaginazione dà vigore a ragionamenti che conducono lontano dai sentieri più battuti. La tensione verso un altrove, verso una condizione di pace caratterizza, per esempio, il sonetto Alla sera ( T1, p. 188) di Ugo Foscolo (1778-1827) e la lirica L infinito ( T2, p. 192) di Giacomo Leopardi (1798-1837). Entrambi gli autori non cercano il conforto di una vita dolorosa nella fede e in una dimensione ultraterrena. Per Foscolo, solo la pace delle tenebre notturne, che prefigura quella della morte, può garantire la quiete invano inseguita tra le inquietudini di giorni travagliati. Per Leopardi, invece, il desiderio di oltrepassare i limiti delle possibilità umane si traduce nel racconto di una formidabile esperienza del pensiero e dell immaginazione: la presenza di una siepe, un ostacolo che impedisce la visione dell orizzonte che sta al di là di esso, induce il poeta a spaziare con la fantasia nell immensità sconfinata e a provare per questo un godimento che nessun piacere concreto è in grado di dare. 185

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro