Specchi incantati - volume B

L incanto del mondo SPECCHI di CARTA In molti ci danno indicazioni, quando siamo giovani, su che cosa fare e che cosa non fare: i più grandi, pensando al nostro bene, ci spingono a osare o a darci una calmata; i mezzi di comunicazione, secondo le tendenze del momento, ci propongono modelli di successo; gli amici e il mondo dei social ci indicano come risultare sempre più simpatici, popolari e ammirati. Chi ascoltare? Quali consigli seguire? Vogliamo davvero essere, come chiedono gli altri, sempre vincenti? Sempre pronti e decisi? Alle pressioni continue della società, che ci vuole competitivi ed efficienti, la poesia può procurare una inaspettata forma di resistenza: con la franchezza di un amica disinteressata, suggerisce modi diversi di comportarci. una prospettiva strampalata? Ci sembra un poco folle e senza senso? Bene, è proprio così: la poesia spiazza le nostre consuete aspettative per mostrarci, una volta passato lo stupore iniziale, la vacuità di tante cose che ci circondano, e ci richiama, con la sua parola fuori dal coro, a un modo più autentico di stare nel mondo. GUIDA ALLA LETTURA Istruzioni per essere noi stessi Avete mai letto un libretto di istruzioni? O il foglietto di un medicinale? O una ricetta di cucina? I testi prescrittivi hanno lo scopo di guidare le azioni di chi li legge: non prendere la pillola prima dei pasti; attendere che l olio sia ben caldo; spegnere e riaccendere il dispositivo. Rivolte ad ambiti diversi, tutte queste indicazioni contengono però un verbo all infinito: è l infinito iussivo . La parola deriva dal latino iubere, un verbo che significava comandare , ordinare , prescrivere : questo infinito dà ordini e indicazioni generali lasciando indeterminata la persona che li eseguirà. Quasi ogni verso di questa poesia contiene un infinito iussivo: siamo di fronte a un testo prescrittivo? I poeti giocano con le regole della lingua, e le reinventano per i loro scopi espressivi e artistici: quindi sì, è un testo prescrittivo e nello stesso tempo no, non lo è. I consigli del poeta usano sì la forma del regolamento, ben nota e conosciuta, ma i veri regolamenti sono univoci e chiari mentre qui, invece, il contenuto è sorprendente. Sta dunque a noi lettori interpretarlo e farlo nostro. Soggetto e luogo: un intimo rapporto Esaminiamo il primo consiglio: attenzione al luogo (v. 1), dice il poeta, per invitarci a non credere che, poiché nascono nella nostra mente, tutti i nostri pensieri siano equivalenti. Egli infatti ritiene che, se nasce in un bosco (v. 2), un idea è diversa da quella che ci viene in ascensore (v. 3): con un esempio semplice, l io lirico ci mostra lo stretto rapporto tra la nostra interiorità e l esterno, e ci fa capire che la nostra coscienza è sempre in relazione con l ambiente. I luoghi, per l autore, non sono semplici contenitori di persone: ecco perché, come dice poco dopo, risulta assai importante Procurarsi del tempo (v. 7) per conoscere i dintorni (v. 7). Può apparire un inutile spreco di tempo, se si seguono i ritmi accelerati della modernità, che impongono frenetiche cadenze alle nostre vite. Ma la questione non è farsi spazio / nel mondo (vv. 13-14), non è cioè diventare ricchi, o famosi, o potenti: siamo invece invitati ad aprirci, con la lentezza necessaria, a ciò che ci circonda. Riusciremo così a sentire / lo spirito che c è in ogni spazio (vv. 14-15), e percepire l armonico respiro che, vera ricchezza, collega ciascuno di noi ai luoghi in cui si muove. Io e gli altri: insieme qui Le parole del poeta, sollecitandoci ad accogliere lo spirito dei luoghi, intendono ridimensionare il nostro individualismo. Il modello del soggetto vincente e sicuro di sé si afferma come positivo nei mass media. Con il suo linguaggio semplice, invece, Arminio si contrappone a quest immagine: dare ascolto al luogo implica anche cambiare la nostra relazione con gli altri. Egli esorta a una comunicazione più profonda, che lasci perdere le vuote chiacchiere (v. 4) e i pettegolezzi, non costruttivi ma malevoli; ed ecco la richiesta di non perdere ogni tanto (v. 6) l entusiasmo per se stessi, senza trasformarlo in esaltazione, e di aprirci al prossimo, senza alimentare paure irrazionali per chi sentiamo diverso da noi. 115

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro