Tua vivit imago - volume 3

PERCORSI TEMATICI 15 di stupore, i fedeli adoravano in ginocchio quella manifestazione della potenza del gran nume, e si prostravano di fronte alla facilità meravigliosa della mia trasformazione, che era avvenuta nel modo esatto rivelato dalla visione notturna; tutti, a una sola voce, alzando le braccia al cielo testimoniarono lo stupefacente miracolo della dea. (trad. M. Cavalli) DI TESTO IN TESTO Nell epilogo delle Avventure di Pinocchio, il famoso romanzo dello scrittore e giornalista Carlo Collodi (1826-1890), il protagonista, dopo innumerevoli vicissitudini, scopre di non essere più un burattino, ma di essere diventato un bambino. Dopo andò a guardarsi allo specchio, e gli parve d essere un altro. Non vide più riflessa la solita immagine della marionetta di legno, ma vide l immagine vispa e intelligente di un bel fanciullo coi capelli castagni, cogli occhi celesti e con un aria allegra e festosa come una pasqua di rose. In mezzo a tutte queste meraviglie, che si succedevano le une alle altre, Pinocchio non sapeva più nemmeno lui se era desto davvero o se sognava ad occhi aperti. «E il mio babbo dov è? gridò tutt a un tratto. Ed entrato nella stanza accanto trovò il vecchio Geppetto sano, arzillo e di buon umore, come una volta, il quale, avendo ripreso subito la sua professione d intagliare il legno, stava appunto disegnando una bellissima cornice ricca di fogliami, di fiori e di testine di diversi animali. «Levatemi una curiosità, babbino: ma come si spiega tutto questo cambiamento improvviso? gli domandò Pinocchio saltandogli al collo e coprendolo di baci. «Questo improvviso cambiamento in casa nostra è tutto merito tuo disse Geppetto. «Perché mio? «Perché quando i ragazzi, di cattivi diventano buoni, hanno la virtù di far prendere un aspetto nuovo e sorridente anche all interno delle loro famiglie . «E il vecchio Pinocchio di legno dove si sarà nascosto? «Eccolo là rispose Geppetto: e gli accennò un grosso burattino appoggiato a una seggiola, col capo girato sur una parte, con le braccia ciondoloni e con le gambe incrocicchiate e ripiegate al mezzo, da parere un miracolo se stava ritto. Pinocchio si voltò a guardarlo. E dopo che l ebbe guardato un poco, disse dentro di sé con grandissima compiacenza: «Com ero buffo quand ero un burattino! E come ora son contento di essere diventato un ragazzino perbene! (Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, Mondadori, Milano 1983) FINO A TE Dopo aver letto attentamente i brani delle Metamorfosi e di Pinocchio, metti a confronto i finali delle due opere in un breve scritto, evidenziando i punti in cui si somigliano e quelli in cui divergono. Soffermati in particolare sul significato che assume il recupero dell identità umana dei due protagonisti, sulle caratteristiche socio-culturali dei lettori a cui sono indirizzate le Metamorfosi e Pinocchio, e sulla diversa visione ideologica di Apuleio e di Collodi, facendo riferimento ai rispettivi contesti storicosociali di appartenenza. 674

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Età imperiale